Sentenza Mori: Reazioni a caldo, reazioni a freddo, bile, rosicate e contumelie intergalattiche

Sentenza Mori: Reazioni a caldo, reazioni a freddo, bile, rosicate e contumelie intergalattiche

by Segugio

 

Aveva commentato “a caldo” le motivazioni della sentenza di assoluzione del generale Mori e del Colonnello Obinu dall’accusa di favoreggiamento di Provenzano, rifilando un’insufficienza secca da pagellino: quattro meno. E così Vittorio Teresi, procuratore aggiunto a Palermo e Pubblico Ministero nel processo della “trattativa”, ha dato corso ad un’accesa polemica, anche all’interno della magistratura. Secondo alcune indiscrezioni, il presidente della quarta sezione penale del tribunale, Mario Fontana, si sarebbe rivolto al Csm al fine di ottenere la tutela dell’organo di autogoverno dei giudici dopo le dichiarazioni di Teresi sulla sentenza da lui emessa.

Pertanto lo scorso 17 ottobre, dopo la comparsa delle reazioni e dei primi commenti di biasimo nella mailing list dell’Anm di Palermo, il PM si è sentito in dovere di scrivere una lettera al dott. Fontana, in cui esprimeva ai componenti del collegio “stima e apprezzamento”, escludendo al contempo “un atteggiamento delegittimante nei loro confronti”.  Le stesse scuse, sono state poi avanzate da Teresi anche attraverso la mailing list dell’Associazione nazionale magistrati, con un comunicato dove, fra l’altro, ha scritto “Dalle mie (certamente infelici ed improvvide) dichiarazioni rese alla stampa in merito alla sentenza Mori sono scaturite molte reazioni, molti commenti, molte critiche ed anche un duro comunicato della giunta dell’Anm. Le ho lette con attenzione e considerazione. Trovo legittime tutte le reazioni, anche le più dure, e credo che esse costituiscano una naturale e civile presa di posizione di tutti coloro che non hanno condiviso le mie parole. Avrei dovuto prevederle, avrei dovuto capire che quelle dichiarazioni avrebbero scatenato razioni simili. Vorrei che fosse chiaro che la mia critica alla sentenza – prosegue il Teresi – non aveva nella mie intenzioni nulla a che vedere con la mancanza di rispetto.

In questa sua seguente dichiarazione, il Teresi è ancora più esplicito: “Ribadisco le mie scuse ai colleghi interessati. Sono pronto a farmi fustigare pubblicamente, se ciò dovesse essere utile a svelenire il clima, per le mie dichiarazioni, per le mie parole, ma esigo che un processo o un pubblico dibattito si svolga soltanto per la mia persona e per le mie parole, senza impropri riferimenti ad altro o ad altri

Al commento sul quale oggi il magistrato si è visto obbligato a formulare queste ampie scuse, infatti era stato dato risalto in un articolo della testata “Antimafia2000”, a firma del direttore Giorgio Bongiovanni, dal titolo “Sentenza Mori-Obinu, gravi errori dei giudici e aspetti oscuri”, dove,  anche facendo leva sulle parole di Teresi , venivano rivolte contro i giudici del processo palermitano a carico del generale Mori, parole che vanno ben al di là della normale critica, frutto di un’evidente perdita di autocontrollo e di un probabile travaso di bile, come in un espresso invito a “provare vergogna per aver messo in atto una vera e propria vigliaccata nei confronti della verità”, o come nell’accusa di “ignoranza della materia e di incompetenza “ che, a detta del Bongiovanni, sarebbero emerse nella lettura di quella sentenza, “scritta”, sempre a dir suo, “in maniera pessima e faziosa”.  L’articolo poi insinua di non meglio precisati condizionamenti del collegio da parte di “chissà quali pressioni di poteri oscuri”, cui però il Bongiovanni dichiara, pur insinuando, di non voler credere, preferendo spiegare le scelte della corte con la “semplice approssimazione ed ignoranza da parte del presidente Mario Fontana e dei giudici Wilma Mazzara e Annalisa Tesoriere”.   Che sia roba da querela per solare ingiuria, si dichiara consapevole lo stesso Bongiovanni, che però, temerario, lancia la sfida: “Ben venga”…”Perché così riporteremo a processo le stesse prove documentali e chiederemo le stesse testimonianze che ha portato la Procura nel procedimento Mori. E di questo parleremo nell’eventuale processo di diffamazione nei nostri riguardi.”  Processo che a questo punto tutti aspettiamo con impazienza, per potere vedere queste misteriose “prove documentali” che noi chiediamo di vedere da 5 anni, che il collegio giudicante non ha visto, e che, francamente, non si comprende perché un direttore di una testata abbastanza diffusa, debba attendere di essere querelato per diffamazione per rendere note, invece di elencarle semplicemente sul suo giornale.

Ad ogni modo, nettissima è stata la presa di distanza di Teresi, dalle parole di Bongiovanni: “Solo sabato mattina ho letto il violento e delirante articolo di Antimafia 2000, – prosegue – sono sconcertato ed allibito non merita di essere definito un articolo di stampa, si tratta soltanto di un DELIRANTE ATTO CRIMINALE mosso da intenti diffamatori e provocatori, nel quale non solo non mi riconosco, ma dal quale mi differenzio con orrore“.

Giorgio Bongiovanni, oltre che dirigere la testata “Antimafia 2000”, si occupa da anni di ufologia e misteri legati al mondo del paranormale e della religione, esperienza che egli mise già a disposizione della giustizia sin dall’epoca della prima inchiesta sul disastro di Ustica, allorchè consegnò al giudice incaricato Rosario Priore un intrigante “dossier” dove si dimostrava che quel grave incidente ad un aereo civile fu provocato dalle scie elettromagnetiche di un’astronave aliena. Oggi questi argomenti sono trattati sul suo sito internet.    Sullo stesso sito vengono pubblicati dal Bongiovanni anche alcuni “messaggi per l’umanità” che egli riceve, in veste di intermediario, da parte di un “alieno”, tal “Setun Shenar”, il quale si rivolge a lui chiamandolo confidenzialmente “Giorgio”. Nell’ultimo di questi messaggi, del 2 ottobre scorso, l’alieno Shenar, tra le altre cose, ha lanciato all’umanità quest’ammonizione: “State attenti, la giustizia divina veglia e misura giorno per giorno le vostre opere e le vostre inutili vite ammorbate dalla peste dei neuroni del cervello.”  Parola di Setun Shenar.