I racconti di Gaspare Mutolo (3) : «Mori aveva contatti per la trattativa con i boss»
I racconti di Gaspare Mutolo (3) : «Mori aveva contatti con i boss per la trattativa»
Abbiamo visto, negli episodi precedenti, di come le affermazioni di Mutolo in relazione alla presunta conoscenza da parte di Borsellino della cosiddetta “trattativa” tra stato e mafia, siano l’esclusivo frutto di opinioni e “deduzioni” del teste.
Opinioni “personalissime”, diciamo così, essendo il frutto di una logica, tra l’altro, piuttosto traballante.
Si potrebbe ancora citare, a supporto di ciò, questo passaggio:
“quello che posso dire con certezza è che il dottor Borsellino sapeva che c’erano questi… che stavano avvenendo questi contatti PERCHÉ c’erano altri commenti pure, sa, dice, ma a quella persona l’abbiamo vista che e` scesa a Palermo, quella persona l’abbiamo visto.., insomma parlavano in riferimento che c’era qualche persona non della Dia ma di altre diciamo istituzioni, che magari scendeva a Palermo e non lo so per che cosa, non e` che io posso dire per che cosa”
Sintetizzando, in lingua italiana: siccome sentiva dire dai suoi accompagnatori della DIA che c’era qualche persona delle istituzioni che era stata vista scendere a Palermo non si sa bene a far che cosa, Mutolo conclude che, sulla base di questa circostanza, egli si sente di poter dire con certezza che Paolo Borsellino sapeva che stavano avvenendo dei contatti fra le istituzioni e la mafia.
Una logica delirante che neppure i tentativi del PM e del Presidente, che pur ci hanno provato, volti ad ottenere chiarimenti, sono riusciti a dipanare.
Ma questo non ha importanza, perché i giornali hanno provveduto a cesoiare il delirio, comunicando solo il messaggio iniziale: “Il giudice Paolo Borsellino sapeva della trattativa tra Stato e mafia”, e questo rimane, così, in mano ai cittadini, come fosse un dato oggettivo, essendo invece tutt’altro.
Non che Mutolo non abbia voluto approfondire questa vicenda delle “persone delle istituzioni che erano state viste scendere in Palermo”. Pur non avendo chiarito come questa potesse avere attinenza con ciò che sapeva o pensava Borsellino, questa storia di misteriose visite istituzionali in Palermo, a chiarirla, il teste ci ha pur provato.
Ed il risultato è stata una nuova raffica di titoli nelle agenzie e sui giornali. Ecco alcuni esempi:
“Mafia: pentito Mutolo, Mori aveva contatti per trattativa con boss” Palermo, 1 giu. – (Adnkronos)
“Il generale Mario Mori, sotto processo a Palermo per favoreggiamento aggravato a Cosa nostra, nel 1992, dopo la strage di Capaci, “veniva a Palermo per parlare con delle persone importanti, non per forza latitanti, con cui aveva intavolato una trattativa. Aveva contatti con Cosa nostra per trattare”, (Eco di Sicilia)
“Mafia: Mori; Mutolo, Generale in contatto con Cosa Nostra” (Antimafia2000, ripresa da ANSA)
Cerchiamo dunque di capire per benino in base a che cosa Mutolo ha potuto effettuare una simile “testimonianza”, affermando che il generale Mori se la faceva con i boss (e soprattutto, se egli lo abbia effettivamente affermato). E cerchiamo di farlo, assemblando e sintetizzando le sue dichiarazioni sull’argomento.
In quel periodo (estate 92) Mutolo “era in mezzo” ad alcuni personaggi della DIA. “mi vedevo diciamo con De Gennaro, mi vedevo con il procuratore Grasso, mi vedevo con i giudici Natoli, Lo Forte ed altri Giudici”. E ancora: “io in quel periodo mi muovevo con alcuni personaggi: un certo Barone Fiumara Giordano, le persone diciamo importanti che si muovevano con me erano Gratteri, De Petrillo, Di Gennaro,”
Dunque Mutolo vedeva queste persone e si accompagnava con queste persone. In quello stesso periodo, sentì fare un certo discorso. Egli però non può dire di aver udito proprio questo da qualcuna di queste persone: “pero` non posso dire cioe` io non me la sento per coscienza di dire hanno parlato di questo”. Tuttavia, siccome in quel periodo vedeva quelle persone e si muoveva con quelle persone, e siccome in quel periodo sentì fare un certo discorso, Mutolo deduce che “logicamente” quel discorso deve averlo sentito da quelle persone.
AVV. MILIO :- E questo glielo dissero i funzionari della Dia.
MUTOLO GASPARE :- Ma io vivevo nella Dia, io non e` che vivevo in un altro posto.
AVV. MILIO :- Quindi e` si`.
MUTOLO GASPARE :- E` logico e` si`.
Siamo dunque al “probabilmente sentito dire” da parte di persone indefinite.
Una vera perla del diritto, un caso unico.
E vediamo che cosa dunque, egli deduce di aver sentito, forse, da quella non meglio precisata cerchia di persone.
Quando lui si muoveva con qualcuna di queste persone, vedevano “qualche macchina sospetta”. Mutolo capisce che non si trattava però di macchine di mafiosi, perché se fossero stati mafiosi “avrebbero arrivati subito dei rinforzi”. Invece i rinforzi non arrivavano, e “tirando bene le orecchie”, Mutolo sentiva “che avevano paura di queste persone che appartenevano ai servizi segreti”. Dunque i suoi accompagnatori non ben definiti, temevano che su queste macchine sospette ci fosse personale dei servizi segreti. “Dopo”, in altre occasioni, Mutolo sentì dire sempre da queste persone non ben definite che però lo accompagnavano, che il generale Mori scendeva spesso a Palermo. E siccome Mori, secondo Mutolo, era “collocato sia al Ros che ai servizi”, lo stesso Mutolo a quel punto, collegando con la faccenda delle macchine sospette, ha capito che Mori scendeva a Palermo per trattare con i boss.
Qualcuno penserà che io stia scherzando, nel riassumere questo delirio. No che non scherzo: basta rileggersi il testo della deposizione qui sotto. Questo è quanto ha affermato Mutolo, ed è ciò che ha consentito a giornali ed accusatori, di sputtanare di fronte al mondo, dipingendolo come un frequentatore di mafiosi, il generale dell’arma dei carabinieri che catturò Salvatore Riina.
Anche il Pubblico Ministero, avendo forse percepito, diciamo così, una certa carenza di logica, decide di incalzare il teste perché chiarisca seccamente, saltando i suoi percorsi logici:
PUBBLICO MINISTERO :- Ma in quel periodo lei sente qualcuno (sic – ndr) che dice il colonnello Mori scende a Palermo per incontrare persone per trattare?
E Mutolo gli da soddisfazione:
MUTOLO GASPARE :- Si`, si` in quel preciso periodo che io sono diciamo alla Dia, io sento parlare del colonnello Mori che scendeva a Palermo per parlare con… per parlare con alcune persone perchè c’erano queste trattative che il Giudice Borsellino non era d’accordo.
Ora, si noti bene che il teste, nonostante la chiara volontà di accontentare il magistrato, non conferma neppure qui di aver mai sentito qualcuno parlare del col. Mori che scendeva a a Palermo “per incontrare persone per trattare”, come il PM gli ha chiesto di confermare. Egli dice invece che Mori sarebbe sceso a Palermo “per parlare con alcune persone perchè c’erano queste trattative” . Il che è molto diverso, a pensarci bene. Si presuppone cioè che ci fossero trattative in corso, e che Mori scendesse a Palermo per parlare con qualcuno in argomento di tali trattative. Cosa del tutto diversa dal trattare in prima persona.
E ad ogni modo, rimane comunque il fatto che quando a Mutolo vengono chiesti ulteriori chiarimenti, egli sprofonda nuovamente nel delirio:
PRESIDENTE :- Ce lo vuole dire chi erano queste persone che parlavano da… da cui lei ha capito… i discorsi dai quali ha capito che…
MUTOLO GASPARE :- Signor Presidente io non posso essere preciso perchè io capisco che sono cose molto delicate e quindi io… pero` io non posso… (…) . pero` io non me la sento di essere diciamo preciso e fare il nome per dire c’era il tizio c’era il caio. Io posso dire in piena coscienza: il dottore Borsellino gridava sono matti sono matti, non era d’accordo a questo… a queste trattative e mi ricordo perfettamente che si parlo` di Calo` che voleva tipo un lasciapassare nelle carceri per potere parlare… pero` erano sempre cose che a me non mi interessavano di prima persona. E il riferimento che si faceva al colonnello Mori cioe` non e` che si faceva in una maniera diciamo cattiva, si faceva in una maniera purtroppo che lui stava facendo il suo lavoro, non… io dopo non so se faceva bene, se faceva male, pero` io in quel momento non e` che capivo che qualcuno parlava male, perchè il colonnello Mori diceva questo, stava facendo una cosa…
E quindi il PM, accortosi che il teste era di nuovo partito per la tangente, si vede costretto a richiamarlo nuovamente:
PUBBLICO MINISTERO :- A noi non interessa se parlava bene o parlava male, noi le abbiamo soltanto chiesto se lei da questa cerchia di persone, non sa indicare da chi ma ha indicato una cerchia di persone, ha sentito che una volta o piu` volte che il colonnello Mori scendeva a Palermo come ha dichiarato lei per trattare. Poi lei ha aggiunto e che il dottor Borsellino era contrario a queste trattative, questo e` vero l’ha sentito dire da questa cerchia di persone?
MUTOLO GASPARE :-Si` come non e` vero, e l’ho ribadito …
Ecco, così si porta un teste a confermare un fatto, suggerendoglielo. Le famose domande inammissibili.
Il problema è che qui Mutolo conferma di aver già ribadito un concetto, che invece non aveva per nulla ribadito. Basta rileggersi il verbale per intero. Lui in realtà aveva soltanto affermato di aver sentito dire, di Mori, “, che magari scendeva a Palermo e non lo so per che cosa, non e` che io posso dire per che cosa”. Ovvero: “io sentivo che c’era il dottor Mori che aveva diciamo dei contatti con alcuni personaggi, per come ce l’aveva anche la Dia, perchè io mi ricordo che in quel periodo si andavano a cercare delle persone della Dia, perchè io appartenevo alla Dia, quindi io ero in contatto con industriali, con avvocati, e il livello quale era quello di fare diciamo prendere a Riina a Provenzano e a tutti i latitanti, era una cosa normale. Quindi io che appartenevo alla Dia sapevo come mi dovevo vuotare io, andavo a cercare qualcuno che doveva collaborare, cioe` io penso che anche il dottor Mori oppure i carabinieri dei Ros avessero questo compito.”
In sintesi lui sentiva, (non si sa esattamente da chi), che Mori aveva contatti con alcuni personaggi, (non si sa esattamente chi), così come lo stesso tipo di contatti li aveva la DIA, e quindi pensava che questi contatti rientrassero nel compito degli inquirenti, che era quello di indagare per catturare i latitanti.
Invece, all’ennesimo incalzo, Mutolo, alla fine, nega di aver mai sentito dire espressamente che Mori fosse fra gli interlocutori della trattativa, ed afferma di non sapere chi potessero essere questi interlocutori.
PUBBLICO MINISTERO :- L’ultima specificazione sul punto. Il fatto che il dottor Borsellino fosse contrario a questa trattativa e` un suo giudizio o una sua… oppure l’ha sentito dire, l’ha sentito dire dalla cerchia di persone? Ci dica come e`… Oggi ha anche aggiunto, rispetto a quello che aveva gia` detto a Caltanissetta, “il colonnello Mori si diceva scendeva a Palermo per trattare e il dottor Borsellino era contrario a questa trattativa”. Questa seconda parte il dottor Borsellino era contrario a questa trattativa e` un suo giudizio una sua ipotesi, una sua deduzione o qualcosa che ha sentito dire dal dottor Borsellino a da altri?
MUTOLO GASPARE :- No il mio riferimento non e` che il dottor Borsellino quando parla si fa riferimento al colonnello Mori, cioe` questo non… e` una cosa che non c’entra niente. Il dottore Borsellino non so da quale fonte e da quelle pregiudizi o da quale cosa, sapeva che c’era questa trattativa, che ci poteva essere questa trattativa, che c’erano persone interessate e era disgustato. Cioe` quando io origliavo e sentivo ma sono matti questi, ma che vogliono… il riferimento era non solo ai mafiosi ma pure secondo a me a quelle persone che stavano intavolando, pero` non e` che specificamente si parlava del colonnello Mori o di un’altra persona, si parlava che i mafiosi avevano trovato degli interlocutori, CHE ORA IO NON SO CHI POTEVANO ESSERE. VA BENE?
Ehm… benone!
Mori rientra quindi, in definitiva, nella testimonianza di Mutolo, solo e soltanto perchè egli avrebbe sentito dire da qualcuno che egli andava e veniva da Palermo:
“… l’ho capito pure perchè parlavano e a volte parlavano e dicevano eh l’abbiamo visto che e` sceso, che e` salito…”
Ora, per quanta fiducia si possa conferire alle capacità deduttive di Mutolo, come già per la puntata precedente, anche in questo caso noi avremmo un’opinione ed una spiegazione diverse, sulle ragioni per cui Mori scendeva spesso a Palermo nell’estate 92: una di queste, ad esempio, vorrebbe che egli a Palermo, anziché per farsela con i boss, ci venisse per guadagnarsi lo stipendio facendo il suo lavoro, visto che era il Vicecomandante del ROS ed il responsabile dell’attività operativa di tutto il reparto, distaccamento di Palermo compreso. E quando si parla del ROS di Palermo nell’estate 92, si parla di un reparto dei carabinieri impegnato nelle indagini, niente niente, sull’attentato sanguinario di Capaci (maggio) dove morirono Giovanni Falcone, sua moglie e la sua scorta, nonchè sull’omicidio di Giuliano Guazzelli (aprile), un valente sottufficiale dei Carabinieri che si stava occupando dell’inchiesta “mafia e appalti”. Solo per fare qualche esempio. Inoltre già ai primi di settembre il reparto speciale era impegnato nella sorveglianza dei Ganci, la famiglia di “tenutari” di Riina che porterà, grazie ad un pedinamento, i carabinieri per la prima volta in Via Bernini, il quartiere dove si nascondeva il boss.
Insomma, a Palermo c’era un reparto operativo dei carabinieri sotto il comando di Mori impegnatissimo in inchieste molto importanti, su vari fronti, e quindi non credo ci sia bisogno dei quadretti e delle deduzioni di Sherlock Mutolo per comprendere le ragioni per cui Mori si recasse in quella città.
A meno che siamo tutti convinti che il ROS con tutti quegli uomini addestrati nella caccia ai criminali, a Palermo ci stesse invece davvero per trattare, piegandosi alle esigenze della mafia.
No, ahimè: purtroppo, li arrestava anche, i mafiosi, la squadra di Mori e De Caprio, e non sto parlando solo di Riina, ma di molti altri, come ad esempio del pericoloso latitante Francesco Ciccio Madonna, finito nella rete di “Ultimo” insieme ai figli Aldo e Giuseppe.
Forse “consegnati” ai carabinieri, anche loro, da Bernardo Provenzano o da Vito Ciancimino?
(3 – continua)
APPENDICE
La parte della testimonanza di Mutolo su “Mori che scendeva a Palermo”.
PUBBLICO MINISTERO :- [Paolo Borsellino] Era disgustato nei confronti di chi?
MUTOLO GASPARE :- Di personaggi diciamo che lui sapeva magari che… dello stato che c’era qualcuno che si stava interessando, perchè c’erano altre cose che io diciamo collocavo a queste cose esatto? Perchè io ero allora… allora io ero in mezzo a tutti questi persone, diciamo io mi vedevo diciamo con De Gennaro, mi vedevo con il procuratore Grasso, mi vedevo con i giudici Natoli Lo Forte ed altri Giudici, cioe` erano argomentazioni che facevano fra di loro… Pero` io quello che posso dire con certezza è che il dottor Borsellino sapeva che c’erano questi… che stavano avvenendo questi contatti perché c’erano altri commenti pure, sa dice ma a quella persona l’abbiamo vista che e` scesa a Palermo, quella persona l’abbiamo visto.., insomma parlavano in riferimento che c’era qualche persona non della Dia ma di altre diciamo istituzioni, che magari scendeva a Palermo e non lo so per che cosa, non e` che io posso dire per che cosa. Pero` la Dia quando io mi muovevo guardavano sempre in una maniera guardinga se c’era qualche macchina ferma, qualche volta io facendo finta che non capivo niente sentivo e la` c’e` la macchina guarda, si` e` la`, logicamente se quelle macchine che loro pensavano che potevano essere macchine di mafiosi, potevano arrivare subito 20 macchine, ma erano macchine di altre diciamo istituzioni, di altri corpi di polizia insomma, allora si parlava dei servizi segreti. Cioe` anche quelle persone che stavano vicino a me, che continuamente mi spostavo no e dopo quando è aperto piazza Priscilla io me ne sono andato ad abitare dentro piazza Priscilla, è perchè avevano pure paura che io potesse saltare pure in aria.
(…)
PUBBLICO MINISTERO :- Senta in questi discorsi relativi alla dissociazione che lei percepi` fatti dal dottor Borsellino e con interlocutori della Dia, si fece un qualche riferimento ed eventualmente ci dica quale, al colonnello Mori del Ros?
MUTOLO GASPARE :- Non ho capito la domanda.
PUBBLICO MINISTERO :- Gliela ripeto. Le chiedo se in questi discorsi che lei in parte ha percepito tra Borsellino… il dottor Borsellino ed altri funzionari della Dia, in parte discorsi che lei ha avuto con il dottor Borsellino o con i funzionari della Dia che la proteggevano, si e` fatto mai riferimento, ed eventualmente ci dica in che termini, alla persona dell’allora colonnello Mori del Ros dei carabinieri e a che proposito eventualmente?
MUTOLO GASPARE :- Guardi io posso dire questo, cioe` io conosco al dottor Mori non… il riferimento io sentivo che c’era il dottor Mori che aveva diciamo dei contatti con alcuni personaggi, per come ce l’aveva anche la Dia, perchè io mi ricordo che in quel periodo si andavano a cercare delle persone della Dia, perchè io appartenevo alla Dia, quindi io ero in contatto con industriali, con avvocati, e il livello quale era quello di fare diciamo prendere a Riina a Provenzano e a tutti i latitanti, era una cosa normale. Quindi io che appartenevo alla Dia sapevo come mi dovevo vuotare io, andavo a cercare qualcuno che doveva collaborare, cioe` io penso che anche il dottor Mori oppure i carabinieri dei Ros avessero questo compito. Io ho conosciuto al dottor al colonnello Mori…
PUBBLICO MINISTERO :- Aspetti prima della conoscenza le ricordo quello che lei ha dichiarato a Caltanissetta il 23 marzo del 2010, che e` qualcosa di molto piu` diciamo analitico. Pagina tre “tornando al discorso della dissociazione, quindi stiamo parlando della
dissociazione non stiamo parlando di… ricordo che Borsellino disse, intervenendo nella discussione in occasione della pausa durante la quale stavano trattando l’argomento in questione, che chi voleva la dissociazione era pazzo, aggiungo che Borsellino non era assolutamente d’accordo anche perchè avevano gia` ucciso Giovanni Falcone. Dai discorsi fatti capi` che gli interlocutori tacevano riferimento alla circostanza che l’allora colonnello, poi divenuto il generali Mori, che non venne espressamente indicato ma che era facilmente individuabile dai riferimenti fatti dai funzionari della Dia, di cui non ricordo pero` i nomi, scendeva spesso a Palermo e aveva contatti all’interno di cosa nostra per trattare. L’argomento ricordo che venne discusso a margine da uno dei tre interrogatori in cui era presente il dottor Mori. Lei mi chiede meglio”… il dottor Borsellino mi scusi. “Lei mi chiede di esplicitare meglio questo discorso sul generale Mori. A questo proposito ricordo che i ragazzi della Dia che mi trasportavano, erano con mia sorpresa piu` preoccupati di essere seguiti dalle persone dei servizi che da appartenenti alla criminalita` organizzata, lei mi chiede dove collochi io il generale Mori se al Ros o ai servizi ed io rispondo sia al Ros che ai servizi“, ma questa e` la parte successiva. Io le voglio chiedere veramente un contributo di chiarezza se e` possibile definitivo davanti al Tribunale di Palermo, se e` vero che lei capi` che gli interlocutori, quando parlavano della dissociazione facevano riferimento alla circostanza che l’allora Colonnello Mori, che non venne espressamente indicato ma che era facilmente individuabile dai riferimenti fatti e le chiediamo eventualmente quali, scendeva spesso a Palermo e aveva contatti all’interno di cosa nostra per trattare. Cioe` lei ha dichiarato io ho capito che si trattava che questo soggetto che scendeva spesso a Palermo e aveva contatti con esponenti di cosa nostra per trattare fosse il colonnello Mori. Intanto questo e` vero e da che cosa l’ha capito?
MUTOLO GASPARE :- L’ho capito perchè dai discorsi che si facevano e della preoccupazione che avevano questi ragazzi della Dia quando ci spostavamo o quando io dovevo uscire da un covo all’altro per andare a qualche interrogatorio, quando vedevano qualche macchina ripeto se quelle macchine che loro pensavano che erano fermi in qualche posto per osservare, per vedere, erano macchine di mafiosi, avrebbero arrivati subito dei rinforzi, ma il riferimento era diciamo che parlavano, perchè io essendo in macchina con tre persone, con quattro persone non e` che io parlavo di queste cose, perchè facevo finta che non mi interessava niente, logicamente io ero preoccupato pure, quindi diciamo tiravo bene le orecchie e sentivo, pero` sentivo questi commenti che avevano paura di queste persone che appartenevano ai servizi segreti. Il riferimento dopo a Mori, al colonnello Mori, cioe` che lo vedevano spesso che scendeva a Palermo e… l’ho capito pure perchè parlavano e a volte parlavano e dicevano eh l’abbiamo visto che e` sceso, che e` salito perchè per come i servizi segreti diciamo avevano le loro informazioni, avevano i loro informatori, anche la Dia aveva anche le loro informazioni insomma. Quindi era una cosa che uno faceva e l’altro controllava insomma.
PUBBLICO MINISTERO :- Si` pero` signor Mutolo lei ha detto che il riferimento era al fatto che per quello che lei ha sentito dire il colonnello Mori scendeva spesso a Palermo e aveva contatti all’interno di cosa nostra per trattare. Ora e` vero che queste cose lei le ha sentite dire in quel periodo…
PRESIDENTE :- A chi deve dire…
PUBBLICO MINISTERO :- E da chi.
PRESIDENTE :- Con precisione pero`. Per favore.
MUTOLO GASPARE :- Signor Presidente io non posso essere preciso perchè sarei stato gia` preciso io prima, io soltanto queste cose le recepivo perchè li capivo perchè, perchè in quel periodo sono soltanto io cioe` il collaboratore importante, quindi parlano e hanno paura che io posso fare anche la fine di tutti gli altri. Pero` il riferimento era cosi` pacifico che io non e` che potevo sapere con esattezza le trattative se c’erano a che punto erano, con chi parlavano, io rubavo pero` capivo che il colonnello Mori scendeva a Palermo per parlare con alcune persone, ma non erano per forza latitanti, potevano essere persone diciamo importanti che avevano intavolato diciamo questa trattativa, questa cosa che viene fuori pero` dopo.
PUBBLICO MINISTERO :- Ma in quel periodo lei sente qualcuno che dice il colonnello Mori scende a Palermo per incontrare persone per trattare?
MUTOLO GASPARE :- Si`, si` in quel preciso periodo che io sono diciamo alla Dia, io sento parlare del colonnello Mori che scendeva a Palermo per parlare con… per parlare con alcune persone perchè c’erano queste trattative che il Giudice Borsellino non era d’accordo.
PRESIDENTE :- Ce lo vuole dire chi erano queste persone che parlavano da… da cui lei ha capito… i discorsi dai quali ha capito che…
MUTOLO GASPARE :- Signor Presidente io non posso essere preciso perchè io capisco che sono cose molto delicate e quindi io… pero` io non posso… cioe` io posso dire questo, io in quel periodo mi muovevo con alcuni personaggi un certo Barone Fiumara Giordano, le persone diciamo importanti che si muovevano con me erano Gratteri De Petrillo, Di Gennaro, pero` non posso dire cioe` io non me la sento per coscienza di dire hanno parlato di questo. Sicuramente io sentivo parlare cosi` di tutti, perchè non e` che si guardavano di me, perché io ormai ero votato diciamo, loro che sapevano che con me potevano parlare, non si sapeva che dopo andavamo a finire nei processi cosi` delicati quindi non… pero` io non me la sento di essere diciamo preciso e fare il nome per dire c’era il tizio c’era il caio. Io posso dire in piena coscienza il dottore Borsellino gridava sono matti sono matti, non era d’accordo a questo… a queste trattative e mi ricordo perfettamente che si parlo` di Calo` che voleva tipo un lasciapassare nelle carceri per potere parlare… pero` erano sempre cose che a me non mi interessavano di prima persona. E il riferimento che si faceva al colonnello Mori cioe` non e` che si faceva in una maniera diciamo cattiva, si faceva in una maniera purtroppo che lui stava facendo il suo lavoro, non… io dopo non so se faceva bene, se faceva male, pero` io in quel momento non e` che capivo che qualcuno parlava male, perchè il colonnello Mori diceva questo, stava facendo una cosa…
PUBBLICO MINISTERO :- A noi non interessa se parlava bene o parlava male, noi le abbiamo soltanto chiesto se lei da questa cerchia di persone, non sa indicare da chi ma ha indicato una cerchia di persone, ha sentito che una volta o piu` volte che il colonnello Mori scendeva a Palermo come ha dichiarato lei per trattare. Poi lei ha aggiunto e che il dottor Borsellino era contrario a queste trattative, questo e` vero l’ha sentito dire da questa cerchia di persone?
MUTOLO GASPARE :-Si` come non e` vero e l’ho ribadito come…
PRESIDENTE :- E quindi possiamo dire che nell’ambito di queste persone che lei… lei non vuole dire chi… non e` in grado di precisare chi lo dicesse, ma stiamo parlando di una ristretta cerchia di persone che lo dicevano.
MUTOLO GASPARE :- Si` signore perchè in quel periodo sono solo io collaboratore…
PRESIDENTE :- Quindi lei era sempre accompagnato da queste persone, queste persone…
MUTOLO GASPARE :- (incomprensibile)
PRESIDENTE :- Che l’accompagnavano facevano questi discorsi.
MUTOLO GASPARE :- Si`.
PRESIDENTE :- Va bene.
PUBBLICO MINISTERO :- L’ultima specificazione sul punto. Il fatto che il dottor Borsellino fosse contrario a questa trattativa e` un suo giudizio o una sua… oppure l’ha sentito dire, l’ha sentito dire dalla cerchia di persone? Ci dica come e`… Oggi ha anche aggiunto, rispetto a quello che aveva gia` detto a Caltanissetta, “il colonnello Mori si diceva scendeva a Palermo per trattare e il dottor Borsellino era contrario a questa trattativa”. Questa seconda parte il dottor Borsellino era contrario a questa trattativa e` un suo giudizio una sua ipotesi, una sua deduzione o qualcosa che ha sentito dire dal dottor Borsellino a da altri?
MUTOLO GASPARE :- No il mio riferimento non e` che il dottor Borsellino quando parla si fa riferimento al colonnello Mori, cioe` questo non… e` una cosa che non c’entra niente. Il dottore Borsellino non so da quale fonte e da quelle pregiudizi o da quale cosa, sapeva che c’era questa trattativa, che ci poteva essere questa trattativa, che c’erano persone interessate e era disgustato. Cioe` quando io origliavo e sentivo ma sono matti questi, ma che vogliono… il riferimento era non solo ai mafiosi ma pure secondo a me a quelle persone che stavano intavolando, pero` non e` che specificamente si parlava del colonnello Mori o di un’altra persona, si parlava che i mafiosi avevano trovato degli interlocutori, che ora io non so chi potevano essere va bene?
(…)
DOMANDE DELLA DIFESA AVVOCATO MILIO
(…)
AVV. MILIO :- Dunque rispondendo alle domande del Pubblico Ministero o meglio alle contestazioni del Pubblico Ministero ha detto ha collegato sostanzialmente il discorso sulla dissociazione al generale Mori, io le chiedo venne espressamente fatto il nome del Generale Mori in quelle occasioni?
MUTOLO GASPARE :- No io non e` che ho detto questo, io questo…
AVV. MILIO :- No mi scusi signor Mutolo lei deve rispondere, e` stato fatto il nome del generale Mori in quelle occasioni o no?
MUTOLO GASPARE :-No il nome del generale Mori non e` stato mai fatto io l’ho detto anche pocanzi, io ho capito che era…
AVV. MILIO :- Lei rispondendo sempre al Pubblico Ministero ha detto che il riferimento al generale Mori era facilmente individuabile, io le chiedo da quali elementi?
MUTOLO GASPARE :- Dall’elemento che a volte se ne parlava, si parlava del Ros, si parlava di qualche macchina sospetta che vedevano quando io mi muovevo, quando parlavano si` e` sceso e` salito il riferimento… per fare io… per arrivare a questo riferimento vuol dire che qualche volta magari ho sentito questo nominativo del generale, pero` ripeto non e` che se ne parlava in una maniera brutta che stava facendo… o puo` darsi che l’intenzione del colonnello Mori erano altri per effettivamente prendere i latitanti per… Cioe` io ora non voglio dire… non e` che se ne parlava oppure io ho capito perchè se ne parlava male, capivo che era il generale… perchè la Dia non era, quindi…
AVV. MILIO :- Grazie. Lei ha anche riferito a contestazione del Pubblico Ministero che sostanzialmente era notorio anche tra i funzionari della Dia che il generale Mori scendeva spesso a Palermo per trattare con cosa nostra, io le chiedo quindi sostanzialmente questa circostanza era nota anche ai funzionari della Dia.
MUTOLO GASPARE :- Io penso di si`, per parlarne, per qualche volta parlarne io credo di si`, che scendeva a Palermo, poi dopo se quelli… qualche volta era per parlare con qualcuno, pero` non e` che tutte le volte che scendeva a Palermo, cioe` era un personaggio che era molto conosciuto, molto segnalato e quando scendeva a Palermo e quando c’era riferimento a qualche cosa il riferimento era al colonnello Mori.
AVV. MILIO :- E questo glielo dissero i funzionari della Dia.
MUTOLO GASPARE :- Ma io vivevo nella Dia, io non e` che vivevo in un altro posto.
AVV. MILIO :- Quindi e` si`.
MUTOLO GASPARE :- E` logico e` si`.
PRESIDENTE :- Ma scusi non lo facciamo confondere. Lui fino a questo momento ha detto che ascoltava i discorsi che facevano i funzionari, non e` che lo dicevano a lui…
PUBBLICO MINISTERO :- Funzionari comunque appartenenti alla Dia.
PRESIDENTE :- Questo l’abbiamo capito che quella cerchia era di persone…
Sebastiano Gulisano 12:05 on 10 July 2012 Permalink |
3.continua???
ma non era sufficiente scrivere che se Mori scendeva a Palermo per trattare personalmente, a che minchia gli servivano Ciancimino padre e figlio come intermediari fra Ros e Riina?