Quando gli antimafiosi ti fanno il giochino delle tre tazzine
Quando gli antimafiosi ti fanno il giochino delle tre tazzine
“Antimafia Duemila” è una nota testata di “Informazioni su Cosa Nostra ed organizzazioni criminali connesse”, fondata da Giorgio Bongiovanni.
Chi è Giorgio Bongiovanni?
Lo si può leggere nel suo “official site”:
“Stigmatizzato, veggente gratificato dall’incontro con la Madre di Dio e con Gesù, in contatto anche con Esseri di altri mondi, coinvolto nel tanto discusso problema del terzo segreto di Fatima, impegnato in prima persona in opere sociali e nella lotta alla mafia: tutto questo, e altro ancora, è Giorgio Bongiovanni.”
A proposito degli “esseri di altri mondi”, ci vengono forniti anche maggiori dettagli:
“Giorgio … man mano che passano gli anni prende sempre più consapevolezza di essere guidato da un Essere di Luce che chiama Nibiru-Arat-Ra. La simbiosi con questo Fratello superiore è tale che spesso sente di non poter scindere la sua stessa personalità da quella che lo compenetra. Per questo molti messaggi, anche se scritti in prima persona, porteranno la firma di Nibiru.”
Alcuni di questi esseri, “come Nibiru Arat Ra, provengono dalle Pleiadi e sono alti ma con caratteristiche diverse, hanno capelli bianchi, ma si tratta di un bianco luminoso, hanno pelle olivastra e occhi a mandorla, come i giapponesi, e lo sguardo severo, ma sono molto teneri. Appartengono alla stessa dimensione sia quelli dell’Alpha Centauri che quelli delle Pleiadi. Non vivono in pianeti, ma vivono negli astri, cioè nei Soli. Ci sono però anche extraterrestri che vivono nei pianeti.
Ora, dal momento che io vi dico – ci spiega Bongiovanni – che questi extraterrestri provengono dagli astri, mi prenderete per pazzo perché secondo la scienza è impossibile vivere nei Soli col calore che c’è. Invece vi assicuro che si può vivere nel Sole con un corpo eterico astrale.”
Ma noi gli crediamo, e che diamine. Perché non dovremmo.
Non gli crediamo invece quando, ad esempio ieri sera 29 gennaio, alla presentazione del suo ultimo libro “Gli ultimi giorni di Paolo Borsellino” (Aliberti Editore – coautore: Lorenzo Baldo) , ha concluso con certe affermazioni la conferenza di presentazione che si è tenuta presso l'Aula Magna della Falcoltà di Giurisprudenza di Palermo. Una manifestazione definita nella rivista degli autori “intensa ed emozionante a cui hanno partecipato come relatori, oltre agli autori (e quindi oltre ai corpi astrali dei loro consiglieri alieni invisibili – ndr), i fratelli del giudice Salvatore e Rita Borsellino, i giudici Antonio Ingroia e Antonino Di Matteo”
Comunque, come dicevamo, pare che Bongiovanni abbia concluso questa conferenza con questa affermazione:
“Stiamo ancora cercando riscontri ma secondo noi Paolo Borsellino stava indagando su Marcello Dell'Utri. Anche per questo motivo c'è stata quell'accelerazione sulla sua morte. Ma di questo parleremo nel prossimo libro che stiamo già scrivendo”.
Ebbene, noi su questa affermazione del veggente, siamo molto più scettici che non sulle sue rivelazioni sui residenti delle Pleiadi.
Lo siamo, perché abbiamo visionato e studiato con estrema attenzione la famosa intervista a Paolo Borsellino realizzata, due mesi prima della morte del magistrato, dalla buonanima di J.P.Moscardo con l’aiuto di un collega.
Da quell’intervista, nonostante gli estenuanti tentativi di scucire dalla bocca del magistrato qualcosa di compromettente per il cavaliere ed il suo Amministratore Delegato, (tentativi che comunque in qualche modo sono poi serviti allo scopo, grazie ad un sapiente e malandrino lavoro di montaggio e manipolazione ad opera di ignoti, trasmesso in Italia dalla RAI), emerge senza possibilità di equivoco che il povero Paolo Borsellino:
- non sapeva nulla di dell'Utri
- non si occupava di Dell'Utri
- non gliene fregava nulla di dell'Utri
- per sapere se c'erano indagini da parte di colleghi su Dell'utri e sopratutto su quale Dell'Utri (se Marcello oppure il fratello, poichè non sapeva neppure distinguere tra i due) doveva andarsi a vedere degli appunti presi al ruolo della procura nei giorni precedenti su espressa commissione degli intervistatori.
Ora, supponiamo che a qualcuno venga l’idea di andare a spiegare questi pochi e chiari concetti al nostro ufologo-mafiologo sul suo sito, quello di Antimafia Duemila, presente nelle pagine di “Face book.”
Lo può fare tranquillamente, ed infatti qualcuno lo ha fatto.
La redazione legge, eccome se legge.
Purtroppo però, nessun altro, al di là del suo autore e della redazione, potrà mai leggere quel messaggio.
Infatti sul sito del nostro veggente stigmatizzato, onesto antimafioso, viene applicato un filtro particolare, che non credo sia stato inventato sulle Pleiadi dagli esseri di luce, ma che ricorda piuttosto il gioco dei tre bicchierini, quello in cui sono maestri in certe vie di Napoli.
Insomma, i messaggi che esprimono verità scomode, non vengono cancellati, ma semplicemente filtrati in maniera che nessun altro possa leggerli, se non l’autore stesso, che in tal modo resta ignaro della censura.
Una vera furbata, non è vero?
Ecco qui la prova:
il messaggio, postato dal mio amico Giobatta Piedefermo (), così come viene visto dall’autore che lo ha postato:
ed ecco come vedono quella pagina tutti gli altri utenti di Face book:
soltanto tre messaggi.
Altri esempi:
I messaggi del mio amico Fafi Furnio , sono sempre lì, ma li vede solo il povero Fafi , e nessun altro.
Noi francamente siamo sbigottiti di tanta scaltrezza e finezza, di questo prodigioso modo di censurare senza darne l’impressione.
E capiamo anche le ragioni per cui, come ci spiega sul suo sito il Bongiovanni parlando di se stesso, certi “Magistrati e giornalisti sono interessati alla professionalità con cui vengono pubblicate le notizie e gli approfondimenti a prescindere dalla sua esperienza mistica personale.”
Quest’uomo ha molto da insegnarci.
Enrix
anonimo 22:32 on 30 January 2011 Permalink |
Non credo ai miei occhi
Sulle prime mi chiedevo perchè Enrico mi avesse mandato questa sciocchezza, poi man mano ho capito.
Questi sono i guru a cui si affidano queste teste d'uovo per esprimere il concetto della mafiosità di Dell'Utri e, ovviamente, Berlusconi
Ma loro, i magistrati, sanno benissimo che sono sciocchezze, vogliono solo la scusa per togliere di mezzo il nemico.
Come dice la Bindi: Berlusconi se ne vada e fra 15 anni gli chiederemo scusa
Ma vadano, come dice quel sant'oro capo popolo, a fan…bicchiere
anonimo 22:37 on 30 January 2011 Permalink |
Sono solo indignato……… Gli voglio dare un calcio in culo a Bongiovanni,simili affermazioni deve avere prove certe,non affermare il falso,altr che tre carte, si gioca a pallavolo ,,,,, Sti cazzi , un ringraziamento va a te Segugio….. Ciao !
Falko !
anonimo 13:22 on 31 January 2011 Permalink |
Caro Giobatta ,
e' un'impostazione di FB..a dire il vero puo' esser involontaria (non che ci creda, beninteso), ma molti hanno di default l'impostazione che solo "amici di amici" possano vedere i commenti degli "amici".
Qui sei stato MITICO:
"Ma noi gli crediamo, e che diamine. Perché non dovremmo.
Non gli crediamo invece quando…"
Atteggiamento scientificamente corretto (anche se molti scienziati non ci arrivano, grazie ai danni fatti dal positivismo)!
Se una cosa non puo' esser dimostrata falsa perche' mai non crederci…ma se una cosa e' dimostrata falsa bisogna proprio esser stronzi per dargli credito!
cesare
anonimo 19:24 on 31 January 2011 Permalink |
Ogni giorno ne esce uno!
Una manica di schizofrenici caro Enrico!
Al prossimo malato mentale….
Maury
Renzo_C 22:10 on 31 January 2011 Permalink |
Recupero questa segnalazione dal blog di Paolo Attivissimo http://attivissimo.blogspot.com/2011/01/119-intervista-un-esperto-italiano-di.html
Giulietto Chiesa, altro cospirazionista cosmico, o comico, ha scritto un articolo bufala sulle banconote da 50 euro con la Y: un oscuro caso internazionale, complotti, mafie bancarie…. e tutto il resto di illazioni senza senso e senza alcuna prova.
Accortosi della cavolata scritta, e SOLO in seguito all' ottimo lavoro di debunking da parte di Perle Complottiste http://complottismo.blogspot.com/ , ha pensato bene di vaporizzarlo e addurre patetiche scuse: "Errori non difendibili e non emendabili."
Poichè il lavoro di un giornalista dovrebbe essere controllare le fonti, il Giulietto rimedia altra figuraccia.
Purtroppo però Antimafia Duemila http://www.antimafiaduemila.com/content/view/32325/134/ ripubblica pari pari l'articolo privo di ogni fondamento, in ciò assieme ad altre prestigiose testate online: Arianna Editrice http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=36651 , Informare per Resistere http://informarexresistere.fr/europa-succursale-di-wall-street-perche-spariscono-le-%E2%80%9Cy%E2%80%9D-una-storia-che-nessuno-racconta.html , Stampa Libera http://www.stampalibera.com/?p=20535 , La Voce delle Voci http://www.lavocedellevoci.it/grandifirme1.php?id=175 , Altra Informazione http://www.altrainformazione.it/wp/2011/01/07/perche-spariscono-le-y-una-storia-che-nessuno-racconta/
Tutti, ovviamente, senza sapere che è una BUFALA!
Saluti
Renzo C
anonimo 23:56 on 31 January 2011 Permalink |
"professionalità" = omertà
anonimo 11:51 on 1 February 2011 Permalink |
Avevo i dubbi, ma #2 , che si sente indegnato, mi ha fatto capire che dare " i calci" è il modo combattere la mafia.
anonimo 19:54 on 1 February 2011 Permalink |
Ti sono grato per questo post perchè aggiunge elementi di dubbio ad una questione quanto mai confusa nel confusissimo panorama nazionale. Solo una domanda: ti risulta che Dell'Utri sia stato condannato per le affermazioni di questo signore sedicente veggente o per altre ragioni? le affermazioni di questo signore o le manipolazioni delle interviste di Borsellino sono mai diventate oggetto di prova in tribunale?
Perchè se no, fermo restando la colpevole e perseguibile manipolazione di ignoti, il nostro senatore Dell'Utri dovrebbe comunque starsene lontano dalla vita pubblica. Sebbene, come la Verità e la Giustizia, anche l'Etica e la Correttezza sono espatriate in qualche pianeta lontano.
a.pizzola
enrix007 18:41 on 2 February 2011 Permalink |
Guarda, caro Pizzola, ora ti dimostrerò quanto il sottoscritto sa essere amorale, non etico, anzi immorale e scorretto, sotto il profilo del tuo punto di vista: a me della condanna di Dell’Utri e del suo rapporto con la vita pubblica in funzione di quella condanna, frega pochissimo. Quasi nulla.
Mi preoccupo invece, e moltissimo, quando ad esempio viene incaricato in Parlamento di redigere dei documenti importanti e che hanno poi ricadute sulla vita di noi cittadini, come la relazione di accompagnamento ai decreti governativi in materia di utilizzo dell’energia solare termodinamica, documento sottoscritto per l’appunto da Dell’Utri senza che egli abbia competenze specifiche in tale materia.
Ma per quanto riguarda la sua condanna, tu sei forse a conoscenza, Pizzola, delle ragioni concrete per cui è stato condannato Dell’Utri?
Tanto per dirtene una, sappi che la ragione principale per cui egli non potrà mai essere assolto, a quanto mi risulta (ma qualcuno mi corregga se sbaglio), sta nel fatto che l’imputato ha preso contatti con testimoni del suo processo, in periodo dibattimentale, per pregarli di non inguaiarlo.
Magari su sciocchezze, ma comunque resta il fatto che ha cercato di subornare testi, mentre nell’ambiente c’erano cimici che lo intercettavano, e questo è diventato il fatto che ha tagliato la testa al toro.
Nessuno lo assolverà mai, e credo che neppure la Cassazione modificherà di molto le cose, perché questo tipo di episodio di solito non viene perdonato.
Ma io, come individuo dotato di logica, mi domando: che livello di mafiosità, di importanza nel mondo della mafia, di diabolica astuzia criminale, di pericolosità sociale, può essere presente in una persona che cerca il contatto PERSONALE, e si fa stupidamente intercettare mentre si piscia sotto di fronte a qualche mafiosetto di quinta categoria chiamato a testimoniare, per la paura che questo dica una parola di troppo?
In buona sostanza, Pizzola, la condanna di dell’Utri ha si come oggetto un reato che riempie la bocca, vale a dire “concorso in associazione mafiosa”, ma nella sostanza si tratta di fatti di una tale consistenza, che nessuno, neppure Travaglio, si è mai neppure preso la pena di raccontarceli nel dettaglio, salvo spiegarci che comunque sono bastevoli per un’imputazione di quel reato.
Tu sai che ha fatto dell’Utri, Pizzola, sinceramente, se te lo domando a freddo?
Ha ucciso? Ha coperto degli assassini grazie alle sue funzioni istituzionali? Ha falsificato delle carte? Ha fatto proposte di legge in aiuto dei mafiosi? Ha procurato appalti ai mafiosi?
Fammi sapere.
No, Dell’Utri non è famoso per quello che ha fatto, ma però è famosissimo per quello che si cerca di provare che avrebbe fatto: l’artefice della trattativa, il mandante o comunque il movente delle stragi, l’ideatore di un partito asservito alla mafia, il trait d’union fra la mafia e il governo, e molte altre cose, tutte che più nefande non si possono immaginare. E tutte cose che non fanno minimamente parte della sua condanna.
Certo che l’intervista a Borsellino è stata prodotta come prova dai PM. Nel processo Dell'Utri, nella versione manipolata. Senonchè la corte l’ha fatta peritare, ed a pag. 431 della sentenza ha scritto a chiare lettere di avere definito, con le perizie, che quell’intervista era il frutto di “evidenti manipolazioni”, e riporta i passaggi dell’intervista che dimostrano che Borsellino non aveva nulla di nulla contro Dell’Utri, e la cosa muore lì.
Ora, caro Pizzolla, il punto è questo: sino a che si tratta di convincere Berlusconi a pagare il pizzo per non farsi sabotare le antenne dalla mafia, cioè sin che si rimane nell’ambito di reati da rubagalline o comunque di basso livello, io posso anche accontentarmi degli elementi che ci vengono forniti quali prove: le testimonianze di qualche pentito.
Ma questo non può bastare a fare si, quando un imbecille mi racconta che lo stesso individuo processato per aver favorito un pizzo, rappresenta niente niente persino il movente di Via D’Amelio, che io prenda per buona la cosa senza colpo ferire, e che mi accontenti di qualche riportino de relato di qualche pentito privo di riscontri.
E tu lo sai PERCHE’ non mi accontento?
PERCHE’ SI STA PARLANDO DELL’OMICIDIO DI BORSELLINO, e non del pizzo di Berlusconi, e allora su quell’argomento lì, quando mi propinano delle patacche IO MI INCAZZO, anche se la vittima delle patacche è Dell’Utri, e lo farei anche se fosse Pietro Gambadilegno.
TI E’ CHIARO IL CONCETTO?
Quando si depista sull’omicidio di Borsellino, ed io scopro il depistaggio, non si può venire su questa bacheca a sostenere tranquillamente che però su però giù Dell’Utri comunque qui comunque là.
Non si può, perché anche se tu mi facessi questo stesso ragionamento, anziché su Dell’Utri, su Satana in persona, io ti replicherei che tu stai comunque cercando in qualche modo di distogliere l’attenzione da un caso di depistaggio o comunque da un tentativo di depistaggio, in relazione al movente dell’omicidio di Paolo Borsellino, e dunque io mi manifesterei e mi rimanifesterei per ribadirti che io questo non lo accetto e che della condanna di Dell’Utri me ne strafotto, ecc..ecc… Sin qui sono stato chiaro? Spero di si.
Spero che questa discussione fra di noi possa ancora invece, amabilmente, proseguire.
A tale scopo, una domanda te la pongo io, e cioè questa:
stante che esistono numerosissime persone, mafiosi, politici e imprenditori su cui stava indagando Borsellino alla luce del sole, e senza dimostrare di volersi piegare alle richieste di “cautela” provenienti dai suoi colleghi della procura di Palermo
stante che fra questi indagati ce n’erano moltissimi che avevano il culo che bruciava e che hanno, quanto meno, tirato un grosso sospiro di sollievo alla morte del magistrato (basta pensare alle persone di cui ha parlato, ad esempio, Leonardo Messina, interrogato da Borsellino i primi di luglio, pochi giorni prima di morire.
stante che parecchi di questi indagati dopo la morte di Borsellino sono stai “graziati”, da altri magistrati, con delle simpatiche archiviazioni
la domanda che io pongo a te, e che spero che legga anche il mistico Bongiovanni, è questa:
QUALE SAREBBE LA LOGICA NELL’ANDARE A CERCARE DI DIMOSTRARE CHE BORSELLINO STAVA INDAGANDO SU QUALCUNO SU CUI E’ PURE DIMOSTRATO CHE NON STAVA PER NIENTE INDAGANDO, CON L’IDEA CHE QUELLO POTREBBE ESSERE UNO DEI MOVENTI, QUANDO ESISTONO INDAGATI CERTI DA PARTE DEL MAGISTRATO, E TUTTI IN QUALCHE MODO INTERESSATI NEL VOLERE LA SUA MORTE, E CHE DOPO LA SUA MORTE HANNO TROVATO IMPREVEDIBILI SOLLIEVI, MA SUI QUALI NESSUNO SI SOGNA DI INDAGARE?
anonimo 13:39 on 3 February 2011 Permalink |
"Certo che l’intervista a Borsellino è stata prodotta come prova dai PM. Nel processo Dell'Utri, nella versione manipolata. Senonchè la corte l’ha fatta peritare, ed a pag. 431 della sentenza ha scritto a chiare lettere di avere definito, con le perizie, che quell’intervista era il frutto di “evidenti manipolazioni”, e riporta i passaggi dell’intervista che dimostrano che Borsellino non aveva nulla di nulla contro Dell’Utri, e la cosa muore lì."
Sei sempre il solito, non c'è che dire. Lascio perdere il resto della tua risposta a Pizzola, che fa abbastanza ridere, e rilevo la solita menzogna che cerchi di propinare a chiunque a proposito dell'intervista a Borsellino prodotta nel processo a Dell'Utri: è falso che fosse la "versione manipolata", come scrivi tu.
Questo il brano riportato a pag. 431:
"In dibattimento il Pubblico Ministero ha prodotto la cassetta
contenente la registrazione originale di quella intervista che, nelle
precedenti versioni, aveva subito, invece, evidenti manipolazioni ed era
stata trasmessa a diversi anni di distanza dal momento in cui era stata resa, malgrado l’indubbio rilievo di un simile documento."
E qui il link dove ognuno può scaricare la sentenza e andarsela a leggere, senza farsela raccontare da te.
Giuseppe Paladina
anonimo 18:44 on 3 February 2011 Permalink |
non mi risulta che sia possibile censurare su FB i commenti in quella maniera! o cancelli completamente il commento oppure no!
probabilmente quel comportamento strano è dovuto alle impostazioni di privacy di chi posta il commento.
Ho pure provato e non mi sembra sia consentito da FB, mi sbaglio?
enrix007 20:32 on 3 February 2011 Permalink |
Giuseppe, hai ragione tu, potrei avere anche ricordato male.
In realtà io non ho detto "falsità" come tu mi dici in privato.
I passaggi sono stati questi: a marzo del 2001, i PM hanno posto agli atti del procedimento, come indizi a carico, la versione RAI e la versione Espresso.
Successivamente e DOPO le polemiche sulle manipolazioni, acquisirono il nastro originale (che sarebbe MOLTO interessante poter vedere), e quindi produssero anche quello in dibattimento (poichè competeva a loro, Dell'Utri non aveva certo i poteri per rintracciarlo ed acqusirlo) in allegato alle perizie.
Questo iter "raffina" la spiegazione data alla successione dei fatti in sentenza, che salta il passaggio della produzione dell'intervista nelle "precedenti versioni", e dice soltanto che la versione originale prodotta in dibattimento "aveva subito, invece, evidenti manipolazioni" nelle precedenti versioni.
Ma è evidente che "sic et simpliciter" il giudice non potrebbe dirlo.
Ciò che afferma è il frutto di perizie di confronto fra le versioni acquisite, perizie disposte su richiesta di qualcuno.
E' ovvio che la sollecitazione alla ricerca dell'originale e quindi al confronto con le versioni poste agli atti dalla procura, in dibattimento, non può che essere avvenuta su sollecitazione dell'imputato e delle altre parti interessate in quanto lese.
In ogni caso mi pare che questa che ti scalda tanto, sia un po' una discussione sul sesso degli angeli.
Il succo è al processo di Dell'Utri si è dibattuto su quell'intervista, ma si è ritenuto, esaminato l'originale, che non contenesse nulla di compromettente o comunque di influente.
enrix007 20:37 on 3 February 2011 Permalink |
Anonimo, a te e a me non è consentito, ma a quell'utente invece, evidentemente, sì.
Ho effettuato numerose scansioni fotografiche, per 15 gg consecutivi, che lo dimostrano senza ombra di dubbio.
Proprio per questa ragione, è una notiziola piuttosto interessante.
anonimo 10:33 on 4 February 2011 Permalink |
Enrico, io non so dove tu abbia preso le informazioni che riporti circa l'iter che avrebbe costretto il pm a produrre infine la registrazione originale dopo averci provato con quelle taroccate, perché nella sentenza non ve n'è traccia.
Documenda, come dicono gli appuntati immagino anche dalle tue parti.
Quanto al giudizio sull'intervista, io non lo so quanto essa sia stata influente ai fini della sentenza in oggetto – leggo però, a pag. 1761, che gli elementi probatori prodotti in dibattimento hanno mostrato una "attività di costante mediazione, [di Dell'Utri, tra l'organizzazione mafiosa, ndr] e gli ambienti
imprenditoriali e finanziari milanesi con particolare riguardo al gruppo
FININVEST" -, mi limito semplicemente a rilevare che essa è stata valutata come un documento di "indubbio rilievo".
Giuseppe Paladina
anonimo 17:07 on 23 March 2011 Permalink |
Premetto che non conosco il signore in questione…ma sicuramente visto le atrocità da te scritte, lo contatterò personalmente per conoscerlo.
Prima roba.
Su facebook sia nelle pagine personali che nelle pagine pubbliche riguardanti enti o associazioni (e quant'altro) non si possono censurare in quel modo parti del testo di commenti…si può solo cancellare il commento. E basta.
Fesso chi ti crede, ci vuole un pò d'intelligenza e rigor di logica per comprendere le tue fesserie…e conoscere un pò Facebook (i più smanettoni mi daranno ragione), mi pare di aver letto un commento piuttosto intelligente a riguardo.
Altra cosa…da esperto Web e Grafico posso dirti, oltre che "se proprio vuoi parlare di mafia almeno documentati un pò di più che fai na figura migliore e anche un pò più dignitosa", che la tua opera di photoshoppaggio era pessima…
Se vuoi ti passo un pò di lezioni on-line…
Eddai ti potevi impegnare un pò di più!
In photoshop sai esistono i "livelli", anzichè cancellare completamente l'area di editaggio dei commenti (vd. la tua seconda immagine) potevi selezionare quella parte e "tagliarla in un secondo livello"…
Così si capisce di netto che l'hai manipolata! Ahi ahi ahi…che paccato!
E pensare che tu fossi una persona seria!
Ed invece no trovo ancora un altro blog malato di protagonismo…vergognati e scrivi articoli un pò più seri e documentabili la prossima volta invece che sparare illazioni a destra e a manca!
Ah…ma forse hai usato Paint??? -.-'
Cià genio del male…
enrix007 09:28 on 24 March 2011 Permalink |
Allora, qui abbiamo un “esperto di web” (e “grafico”, minchia!), uno dei tanti imbecilli che, pur avendo una noce al posto del cervello, per il solo fatto di star seduti davanti ad una tastiera si sentono padroni del mondo.
Non mi serve.
E’ l’ennesimo coglione che ora metterò alla porta.
Questo “esperto” micidiale, è tanto “esperto di web” e di facebook da pensare che il sottoscritto abbia bisogno di ricorrere al Photoshop per cancellare un’area di editaggio dei commenti che nelle pagine di un utente filtrato (ed il sottoscritto, Enrico Tagliaferro, in Antimafia Duemila E’ FILTRATO) non compare già di suo, così come madre natura vuole.
Quindi: quando il sottoscritto accede alla pagina di Antimafia Duemila,
non ha bisogno di “cancellare completamente l'area di editaggio dei commenti (vd. la mia seconda immagine)” perché non c’è nessuna area di editaggio dei commenti da cancellare, e tanto meno ha bisogno di “selezionare quella parte e "tagliarla in un secondo livello"…” col Photoshop, perché non c’è proprio nulla da selezionare e da tagliare: quella è l’immagine così come compariva ad enrico tagliaferro (cioè a me) quando l’ha fotografata con lo “stamp”, e così come compare ancora oggi (pagine di Facebook di Antimafia Duemila del 30 gennaio, controlla pure, imbecille) agli utenti filtrati (cioè inibiti dai commenti) o anche solo agli utenti che non hanno aderito al gruppo schiacciando il pulsante “mi piace”.
Capito, quanto sei coglione, caro “esperto” di sta fava?
Invece, nello stesso preciso istante, sempre il sottoscritto, ma con un altro account, vale a dire “Giobatta Piedefermo”, vedeva perfettamente il commento, e quindi lo immortalava con lo “stamp”.
Ora tu, piccolo coglione analfabeta, pensi veramente che io abbia lanciato un’accusa di censura così grave a quel sito, senza prima cautelarmi mettendo nel cassetto prove e testimonianze?
E tu, minuscolo ignorante presuntuoso, pensi forse che io sia stato così fesso da ritoccare col Photoshop delle immagini che, ove fossi stato accusato di aver affermato il falso in sedi ufficiali, avrebbero potuto essere oggetto di perizia?
Pensi forse che il sottoscritto, prima di pubblicare in questo articolo le scansioni dei commenti di Fafi Furnio (altro mio account) e di Giobatta Piedefermo, non si sia assicurato la disponibilità di almeno 10 testimoni oculari capaci di confermare in qualsiasi sede che in quello stesso momento con i loro account, quegli stessi commenti non potevano vederli?
E guarda bene, mio fetido e strisciante cibo per galline, le date dei commenti di Fafi Furnio: sono di metà dicembre. Lo sai che significa? Che da metà dicembre e sino al giorno della scansione con lo “stamp”, vale a dire il 30 gennaio, quei commenti il Fafi Furnio li vedeva perfettamente, mentre i testimoni cui ho chiesto di verificare, di cui ho tutte le mail di riscontro, non vedevano un bel niente.
E se tu accedi a quegli articoli, mio povero rifiuto umano, non vedrai un bel niente neppure tu.
I commenti di Fafi Furnio di metà dicembre, scansionati da me il 30 gennaio, (cioè dopo 45 giorni) oggi invece nessuno li può vedere.
E secondo te i nostri amici di Antimafia Duemila hanno lasciato quei commenti, quelli di Fafi Furnio, per almeno 45 giorni in bacheca, sino al giorno in cui io ho deciso di immortalarli, per poi farli sparire oggi solo per compiacere magari ad un imbecille come te, perché tu possa venire qui a scrivere queste fesserie?
Io il Photoshop ce l’avevo installato sul mio mac quando tua madre ancora ti teneva con le capre a succhiare il latte, e lo uso perfettamente con ogni sua funzione, (o non crederai mica che il Ridolini con la faccia di Travaglio lo abbia fatto con le forbici e il vinavil?) quando serve per fare qualcosa di onesto, utile o divertente, non certo per fare manipolazioni del cazzo allo scopo di alimentare le fantasie dei cervellini deviati come il tuo.
Una volta l’Italia era un paese di santi, poeti e navigatori.
Oggi, dopo 15 anni di bananas, passaparole, ed altre latrine, è diventato un paese di cerebrolesi capaci persino di immaginare che un uomo di 50 anni e con 3 figli da mantenere possa perdere il suo prezioso tempo a manipolare immagini di facebook col Photoshop, al solo fine di inventarsi accuse farlocche, tanto per diffamare gli ufologi visionari (come se ce ne fosse bisogno).
Un danno, ahimè, irreversibile.
Per quanto riguarda il nostro bellimbusto esperto di web, di face book e di Photoshop, tu sei fuori da questo commentario.
Niente trucchi o manipolazioni, ma vere e sincere pedate nel culo per farti stare alla porta.
Prima “roba”.
Seconda “roba”: vedi di non farti beccare a scrivere in qualsiasi sede le porcherìe che hai scritto qui sopra, perché giuro che sarai trascinato in una frazione di secondo a provare le tue minchiate nell’aula di un tribunale, anche solo per prendermi la soddisfazione di vedere che faccia può avere un simile cretino.
Fine della trasmissione.
anonimo 11:56 on 24 March 2011 Permalink |
MITICO SEGUGIO!
ho riso fino a slogarmi la mascella
anonimo 12:21 on 24 March 2011 Permalink |
l'anonimo che ha provocato l'ilarità (mista a indignazione, suppongo) del segugio è l'esempio di come possa una persona rifiutarsi di ragionare e usare la logica, perchè ha sposato la FEDE dell'ufologo. Vedo che Nibiru è molto più potente di quanto pensassi
come distruggere le facoltà intellettive/cognitive? chiedi a bongio