SI ARROVENTA LA POLEMICA CON TRAVAGLIO
Noi non abbiamo ancora riposto il fioretto.

Purtroppo per il mio occhiuto censore, (sta parlando di me – ndr) che ha trascorso le vacanze natalizie a strologare su inesistenti tagli all’intervista integrale a Paolo Borsellino distribuita con Il Fatto quotidiano, la sentenza di primo grado della giudice Roberta Di Gioia, quella in cui venivo condannato a 8 mesi di carcere più un paio di multe e ammende per avere nientemeno che diffamato Previti in un articolo del 2001 sull’Espresso, è stata appena devastata dalla Corte d’appello, che elimina la pena detentiva e lascia una multina di 1000 euro. Ora aspetto la motivazione e mi auguro che venga scritta da un giudice che abbia la più pallida idea di che cos’è un articolo di giornale: penso sia utile parlarne qui, visto che chi mette in dubbio la mia buona fede non ha mai fatto il giornalista in vita sua e non ha la più pallida idea di che cosa significhi fare il giornalista.
In quell’articolo riassumevo in un paio di paginette dell’Espresso alcune centinaia di pagine di verbali. Il pezzo fu poi tagliato in redazione perché lo spazio inizialmente assegnatomi era stato ridotto. Non potendo riportare integralmente il verbale del colonnello Riccio sulle riunioni tenute nello studio Taormina (nel quale compariva regolarmente e inspiegabilmente Previti), dovetti necessariamente sintetizzarne il contenuto. La sintesi non è piaciuta a Previti, che s’è ritenuto diffamato. Tesi soggettiva, ma legittima quanto la mia, che ritengo di non aver diffamato nessuno riportando un fatto vero, e cioè che Previti era presente due volte nello studio Taormina quando vi si tenevano certe riunioni. La giudice Di Gioia ha dato ragione a Previti, tesi anche la sua soggettiva ma legittima, ritenendo che quel che avevo scritto fosse talmente grave da meritare una pena detentiva di 8 mesi, roba da omicidio colposo. La Corte d’appello è stata di diverso parere, tesi soggettiva ma legittima.
Tutto questo per dire che il nostro mestiere è piuttosto rischioso, e fra i rischi del mestiere contempla le condanne per diffamazione, in assenza di una legge chiara che contempli la rettifica come esimente del reato di diffamazione (se Previti, anziché querelare, avesse mandato una lettera di rettifica, ovviamente l’avremmo pubblicata sull’Espresso). Tutto questo per dire che il fatto che io non abbia mai riportato, in 26 anni di carriera nei quali ho scritto circa 20 mila articoli e una trentina di libri e ho subìto oltre 200 denunce penali e civili, nessuna condanna penale definitiva per diffamazione, è non solo la prova che ho sempre cercato di verificare l’esattezza delle notizie, ma anche di una notevole fortuna: può sempre capitare che i giudici non capiscano, o capiscano male, o che interpretino soggettivamente un articolo in maniera distorta, salvi naturalmente i casi in cui il giornalista sbaglia, il che capita e di frequente. Io quando ho sbagliato l’ho sempre fatto in buona fede e, appena me ne sono accorto, ho rettificato prim’ancora che qualcuno mi chiedesse di farlo. Per questo mi incazzo, come ho fatto in questi giorni, quando qualcuno mi dà del manipolatore. Per la semplice ragione che so di non esserlo. Non ho mai replicato alle critiche, nemmeno alle più aspre e insultanti, che costellano i commenti di questo blog. Replico invece a chi mette in dubbio la mia onestà intellettuale e la mia buona fede, che sono l’unico patrimonio di cui dispongo.
Per esempio, quando si scrive falsamente che io avrei partecipato a un “montaggio troppo frettoloso e non supervisionato” dell’intervista a Borsellino (di cui abbiamo pubblicato nella sua integralità il filmato girato a suo tempo e ora messoci a disposizione dai giornalisti francesi), avrei attribuito a Previti “un reato di subornazione pur trovandosi da un’altra parte” (Previti si trovava nello studio Taormina, come detto da Riccio e come scritto da me), avrei addirittura manipolato “i Borsellino che indicano nel riciclaggio del denaro della mafia le ragioni dei collegamenti fra Mangano e Berlusconi pur non avendolo mai detto in vita loro” (ho riportato esattamente quanto ha detto Borsellino, come risulta dal filmato e come riconosciutomi dai suoi parenti più cari), avrei detto che “Dell’Utri si fa portare droga in albergo anche se in quell’albergo non c’erano ma c’era un altro “(mai detto una simile bestialità), avrei parlato di “indagini che appaiono in corso quando invece ne è già stata richiesta l’archiviazione” (l’indagine su Dell’utri e Berlusconi per le stragi era aperta quando ne parlai da Luttazzi, visto che fu archiviata un anno dopo).
Le verginelle che si meravigliano perché rispondo a muso duro a simili calunnie, mentre dovrei essere educato e sereno, e che invitano addirittura chi ha acquistato il dvd di Borsellino a “farsi ridare i soldi o l’originale girato vero”, si mettano pure il cuore in pace: non esiste alcun “originale girato vero” diverso da quallo che abbiamo pubblicato.
Quanto a me, rispondo come e quando mi pare ad accuse calunniose e vergognose, e continuerò a farlo quando e come mi pare, visto che questo è il blog di Corrias, Gomez e Travaglio. Chi non gradisce è liberissimo di farsi il proprio blog e a dettarvi le regole che preferisce. Su voglioscendere, decidiamo noi. Ps. A proposito di errori, ringrazio gli amici che mi han segnalato quello contenuto nel post dedicato a Craxi e i craxiani: ho scritto erroneamente del decimo anniversario del crollo del muro di berlino, mentre era il ventesimo. L’altro presunto errore, invece, non lo è: come ha scritto Der Spiegel, Angela Merkel ha negato il volo di Stato a Helmut Kohl, tagliandolo fuori dalle celebrazioni ufficiali del ventennale del Muro. Ed è quello che ho scritto anch’io.
mt
LA MIA IMMEDIATA REPLICA
/* Style Definitions */
table.MsoNormalTable
{mso-style-name:”Tabella normale”;
mso-tstyle-rowband-size:0;
mso-tstyle-colband-size:0;
mso-style-noshow:yes;
mso-style-priority:99;
mso-style-qformat:yes;
mso-style-parent:”";
mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt;
mso-para-margin-top:0cm;
mso-para-margin-right:0cm;
mso-para-margin-bottom:10.0pt;
mso-para-margin-left:0cm;
line-height:115%;
mso-pagination:widow-orphan;
font-size:11.0pt;
font-family:”Calibri”,”sans-serif”;
mso-ascii-font-family:Calibri;
mso-ascii-theme-font:minor-latin;
mso-fareast-font-family:”Times New Roman”;
mso-fareast-theme-font:minor-fareast;
mso-hansi-font-family:Calibri;
mso-hansi-theme-font:minor-latin;}
# 38 commento di segugio - lasciato il 9/1/2010 alle 21:41
Caro Travaglio,
vedo che nel suo lungo commento, dedicato in gran parte a replicare al sottoscritto (ne sono onorato), Lei si è applicato fortemente nella finissima arte del parlar d’altro, oltre che prodigato, ovviamente, nel collezionare una bella pletora di inesattezze.
La più grave di tutte, che io Le contesto fortemente, è presente nel passaggio “si scrive falsamente che io avrei partecipato a un “montaggio troppo frettoloso e non supervisionato”, e a seguire tutti gli incisi ove Lei manifesta una sua presunta chiamata in causa personale e soggettiva a tutta una serie di presunte alterazioni e manipolazioni di fatti.
Guardi, Travaglio, io credo che sarebbe ora di smetterla con questi giochini.
Nessuno ha mai detto che Lei avrebbe partecipato alle attività di confezionamento di quel “piccolo estratto dell’intervista che è stato montato FRETTOLOSAMENTE da qualche tecnico, senza nemmeno la loro supervisione”. (son parole Sue, della Sua prefazione, che io ho semplicemente ripreso).
La sfido, ora che l’ha scritto, a dimostrare dove e quando Lei sarebbe stato indicato come partecipe a quell’attività. Io personalmente ho idee ed opinioni ben diverse su quelle “alterazioni” (come le ha chiamate la Corte d’Appello di Milano), o “manipolazioni” (come sono chiamate nella sentenza Dell’Utri dal Giudice estensore) , e sugli ignoti autori delle stesse, e non coinvolgono Lei, per cui non posso aver scritto ciò che non penso, così come Lei ora falsamente afferma.
Il punto è che, deviando su questo punto la discussione, e cioè sulle sue dirette responsabilità che Lei si sarebbe visto addebitare, errando del tutto, Lei svicola dalle tre questioni centrali che io ho posto, rivolgendole altrettanti quesiti, formulati a seguito dei miei strogolamenti nelle vacanze natalizie.
E le tre questioni sono le seguenti:
1) Come è possibile che sul girato integrale del suo bel DVD, se è integrale, non siano presenti alcune domande poste dai francesi ed alcune risposte formulate da Borsellino, che invece sono presenti nella trascrizione dell’intervista pubblicata dall’Espresso nel 1994? (Le faccio notare che quelle domande e quelle risposte, nella trascrizione dell’espresso, sono presenti in punti dell’intervista che nel suo video originale seguirebbero ad un paio di “sfumate” da sala regia, individuate dal commentatore di questo blog Renzo C.)
2) Come è possibile che nel filmato dell’intervista trasmesso da RAINEWS24 sia presente una domanda, formulata in prima persona da Fabrizio Calvi seduto davanti al giudice, che nel suo “girato integrale” non è invece presente?
3) Dal momento che io ho provato, analizzando le immagini delle due versioni dell’intervista, e così come ho descritto nel primo dei miei video strogolati nelle vacanze natalizie, che nella versione trasmessa da RAI NEWS 24 la traccia audio di una domanda formulata da Fabrizio Calvi, è stata certosinamente montata su una traccia video relativa ad un momento dell’intervista successivo di 30 minuti, con una ripresa effettuata dal corridoio, montaggio che ha richiesto tempo e fatica e che produce un risultato percettivo che io nel mio video e nel mio blog ho già illustrato nel dettaglio, come ritiene che si possa conciliare questo tipo di raffinata attività di editing con la descrizione fatta da Lei di quel montaggio? (gliela rammento: “montaggio un po’ sbrigativo” fatto “a dimostrazione della GENUINITA’ dell’intervista”, “ piccola clip”, “piccolo estratto dell’intervista che è stato montato FRETTOLOSAMENTE da qualche tecnico, senza nemmeno la loro supervisione”.
Sarebbe bastato rispondere a questi tre quesiti, che sono semplici e chiari, per soddisfare la mia curiosità, ma ora dopo il suo intervento, se ne è aggiunto un quarto, che è questo:
4) Dal momento che lo scorso 22 ottobre 2008, replicando a Filippo Facci il quale sosteneva di avere annotato sul proprio casellario giudiziale, soltanto un “modesto risarcimento” pecuniario, Lei ha scritto
“Il suo casellario giudiziale non riporta “un modesto risarcimento”. Riporta una condanna penale definitiva per il reato di diffamazione per il libro “Di Pietro, biografia non autorizzata” (Mondadori), a 500 mila lire di multa e 10 milioni di provvisionale, più le spese, decisa dalla Cassazione il 20 novembre 2002. Dunque il Facci che l’altro giorno mi dava del “pregiudicato” (falsamente: la mia condanna è solo in primo grado) è, lui sì, un pregiudicato.”,
a questo punto, ora che la Corte d’Appello ha devastato la precedente sentenza di primo grado dove il giudice Roberta di Gioia Le comminava una pena detentiva, riducendola ad una pena pecuniaria, potremo scrivere anche noi (ove lei non ricorra in cassazione, ovviamente), come ha fatto Lei con Facci, che il suo casellario giudiziale presto riporterà una condanna penale definitiva per il reato di diffamazione, a 1.000 euro di multa e 20.000 euro di provvisionale, più le spese., e che dunque anche Lei sarà un pregiudicato?
Sarebbe un peccato se fosse così, perché quel suo casellario immacolato sino ad oggi ha fatto la sua bella figura, e ci lascerà dei rimpianti. Forse conviene ricorrere in Cassazione.
Sempre buone cose.
Segugio
P.S.: Lei ha precisato che ”l’indagine su Dell’Utri e Berlusconi per le stragi era aperta quando ne parlai da Luttazzi, visto che fu archiviata un anno dopo” a commento di un mio passaggio. Quindi ha capito a cosa mi riferivo, bravo. Però il mio passaggio era: “indagini che appaiono in corso quando invece ne è già stata RICHIESTA l’archiviazione”. "Richiesta", non "ordinata".
L’archiviazione è stata richiesta dalla Procura il 2 di marzo, mi risulta (mi corregga se sbaglio, sto andando a memoria), circa due settimane prima del suo Satyricon. Anch’io cerco di essere preciso nell’uso dei termini.
D’altro canto, Lei mi è maestro, perché quella famosa sera li ha pesati benissimo, i termini. Infatti non ha detto che mentre Lei parlava innanzi alle telecamere, l’inchiesta era in corso (sarebbe stato semplice e nulla ostava, fosse stato vero), ma ha parlato di "indagine che mentre Tescaroli parlava era in corso". E Tescaroli ne ha parlato un po’ prima. Quindi lei ha detto la verità.
Come vede, lei è preciso nel parlare, ed io son preciso nel capire.
P.P.S.: Ci sarebbe il suo amico e collega Gianni Barbacetto, che nel suo libro “Dossier Dell’Utri, Kaos edizioni, 2005”, ha scritto: . “È del febbraio 1980 la famosa telefonata tra Mangano e Dell’Utri in cui i due parlano di «cavalli» da «consegnare in albergo».
Le domando: secondo Lei qui Barbacetto, è stato ignaro recettore e vittima di quella che il tribunale di Palermo ha definito una “evidente manipolazione” di un’intervista, oppure è il diretto autore ed inventore di una “simile bestialità” (cit.)?
VittoriaFeltri 23:57 on 9 January 2010 Permalink |
Ehi, sei un GRANDE! Ti metto tra i miei preferiti e voglio leggerti tutto! Digli alla vecchia zitella di Travaglio (da parte mia, si intende) che é soltanto un farabutto che fa soldi facendo presa sui babbei di sinistra!
Sei un GRANDE!
VittoriaFeltri 00:02 on 10 January 2010 Permalink |
Ho dimenticato di aggiungere che la vecchia zitella é soltanto un buffone tale quale a Grillo, ma forse la mia puntualizzazione é superflua.
anonimo 00:44 on 10 January 2010 Permalink |
caro enrix,
mi sento un po’ inadeguato a postare questo senza mostrarti il culo, ma devi scusarmi, oggi non mi sono depilato.
Ti avevo postato questo commento al secondo video, ma vedo che quel thread e’ un po’ morto quindi lo ripropongo qui, si lega alle domande 2 e 3: riguardo alla domanda al blocco 173, l’ipotesi del montaggio/doppiaggio mi pare quella piu’ probabile, anche perche’ nella versione rn24 la domanda coincide con una ripresa da dietro, che viene riutilizzata piu’ volte. Quindi e’ il giornalista che ridoppia la domanda e taglia la risposta. In questo secondo me ne’ RN24 ne’ travaglio centrano nulla. Del resto lo stesso Travaglio dice chiaro e tondo, che Canal+ puntava a colpire berlusconi, per cui e’ comprensibile (per quanto affatto condivisibile) che cerchino di mettere lui e dell’utri nella peggiore luce possibile. Per come la vedo io Travaglio e’ stato abbastanza onesto nel precisare il particolare del “mandato” di canal+, anche se avrebbe potuto insistere di piu’ su questa cosa.
Comunque, se e’ vero che il borsellino autentico e’ molto piu’ prudente del borsellino rimontato della versione breve, e sta sempre bene attento a non legare le sue affermazioni a nomi eccellenti, e’ altrettanto vero che non si fa scrupoli quando parla di mangano, definendolo una testa di ponte tra il mondo della mafia e quello dell’imprenditoria, con mandato di investire e riciclare. Insomma, se “unisci i puntini”, l’immagine che ne esce non e’ molto differente. Non e’ una questione di mera lana caprina, ma non e’ neppure un sovvertimento completo. Borsellino conferma il quadro presentato dai giornalisti dove puo’ farlo senza rischiare la denuncia per diffamazione, e lascia allo spettatore le conclusioni. Io le mie le ho tratte.
satanetto
anonimo 13:41 on 10 January 2010 Permalink |
AHAHAHAHAHAHAHAHAHAHHAHAHAHAAH
anonimo 14:39 on 10 January 2010 Permalink |
nuova dose di figure di merda per il povero segugio…. decerebrato, strologo, trombone, sapientone… aggettivi travagliatii
anonimo 00:04 on 11 January 2010 Permalink |
sei molto preciso e argomenti in modo esaustivo!
hai fatto 3 semplici domande a cui non ho visto nessuna risposta, ma mi sembra palese che il filmato non è integrale. com’è possibile negarlo????
per l’idiota che dice nuova dose di figure di merda…forse ti riferivi a travaglio, è cosi semplice vedere 2 video uno a fianco dell’altro, ma negare l’evidenza!!!!!
anonimo 00:31 on 11 January 2010 Permalink |
PER COMMENTO 3
Ottimo intervento, quello che ci vorrebbe sempre in un confronto educato ed onesto. Sono d’accordo in parte ma quando parla di testa di ponte tra mafia ed affari SENZA FARE RIFERIMENTI A BERLUSCONIE DELL’UTRI nonostante gli viene chiesto espressamente NON PUOI DIRE che cmq afferma cose similari.
Sai benissimo che questo punto è cruciale, passando per certe certe affermazioni (CHE NON ESISTONO), in quanto Borsellino mai accusa facendo nome e cognome i due, si sono scritti libri, fatti ragionementi, create correnti di pensiero, NON NASCONDIAMOCI.
Personalmente ci dovrebbe interessare se questa intervista ci svela qualcosa di significativo riguardo il personaggio mangano ed il duo Berlusconi/Dell’Utri. Questa intervista una cosa la dimostra, Borsellino per ciò che conosce ed è certo NON SA DI LEGAMI tra gli stessie Mangano.
Mi sembra che da questa vecchia intervista SI SIA PORTATO AVANTI IL CONCETTO CONTRARIO, ti sembra corretto?
Gianluca
anonimo 14:21 on 11 January 2010 Permalink |
bisogna avere sempre uno spirito critico, però accusare travaglio invece di ringraziarlo per essere uno dei pochi giornalisti non asserviti è davvero insopportabile…mi verrebbe da dire:"ma a te chi ti paga?"…e comunque, i piccoli cavilli che hai trovato, nell’articolo di travaglioe nel DVD, frutto mi sa di giorni di scervellamento allaricerca di qualcosa sono quisquiglie in comfronto alle montagne di balle e di merda fatta passare per notizia che ogni giorno ci propinano feltri, fede e co…se proprio devi prendertela con qualcuno fallo prtima con loro, con tutti i migliai di loro simili e poi, alla fine. se ti resta del tempo, prenditela anche con travaglio.
enrix007 16:36 on 11 January 2010 Permalink |
Caro anonimo, lo so che ti viene naturale domandarti chi mi paga, fa giustappunto parte dell’azione propedeutica (e pedagogica) al libero pensiero di alcuni straordinari giornalisti che si proclamano "non asserviti". Sono tanto convincenti da persuadere intimamente i propri fedeli che chi come loro "non è asservito" ad una certa causa, debba essere automaticamente asservito alla stessa.
E questa è una soltanto delle vergognose violenze psicologiche che questi guru esercitano sull’anima e sullo spirito della nazione, della loro strategia divisionista che è anche la chiave del loro successo.
Purtroppo invece, ahimè, la realtà è sempre ben diversa. Qui non siamo al Truman Show, ma soltanto nella cruda realtà, quella di chi non prende una lira e ne ha a mala pena del suo stipendio per tirare avanti.
Berlusconi e dell’utri, poi, non sanno neppure della mia esistenza.
E questo per amor di precisione.
Sempre nella stesso mondo crudamente reale, c’è poi anche questo: 1) quelli che ho trovato non son cavilli e tanto meno piccoli cavilli 2) dietro a quest’intervista tu non hai la più pallida idea di che cosa possa esserci 3) i giorni di scervellamento che ho impiegato a studiare questa intervista, sono sempre meno dei giorni di scervellamento impiegati da qualcuno per studiare, elaborare a tavolino, e realizzare la sua micidiale manipolazione. Te lo garantisco.
anonimo 18:16 on 11 January 2010 Permalink |
caro gianluca (commento 7)
hai ragione quando dici che qualcuno ha usato questa intervista per attaccare berlusconi e dell’utri. E’ vero anche che il contenuto dell’intervista non coincide esattamente con le accuse mosse negli anni successivi.
Non parlerei pero’ di concetto contrario: sarebbe tale se Borsellino avesse affermato che i due sono totalmente estranei alla vicenda.
Inoltre non e’ affatto vero che Borsellino non sappia del legame Mangano-Dell’Utri: lui stesso conferma che c’e’ un’inchiesta in corso che riguarda i due + alberto. Semplicemente non ne conosce i dettagli.
Diciamo piuttosto che il concetto portato avanti dai giornalisti francesi, nonche’ da travaglio etc., e’ compatibile con le affermazioni di Borsellino.
Altra osservazione, piu’ importante:
Non devi dimenticare il contesto dell’intervista, ovvero quell’insieme di informazioni che si possono ricavare da altre fonti.
Negli anni 70 Berlusconi e’ un’imprenditore milanese, e assume un capomafia in villa, piu’ tardi definito da Borsellino & C. una testa di ponte tra la mafia siciliana e l’imprenditoria milanese, con mandato di investire i proventi del traffico di droga.
A me basta questo.
Piu’ tardi nei processi lo stesso B rifiuta di rispondere a domande su ingenti capitali da lui immessi nel mercato immobiliare a partire dagli anni 70.
Quando berlusconi scende in campo, il suo partito prende la totalita’ dei seggi in sicilia. Non era mai successo neanche con la DC.
Questo solo per dire tre cose che trovo eclatanti, ma piu’ passa il tempo e piu’ escono elementi nuovi (ad es i tabulati telefonici del ’92 di cui parla Genchi).
Fatti tu “una serie di deduzioni, per il rispetto che si deve all’intelligenza”. Unisci i puntini.
satanetto
anonimo 13:57 on 12 January 2010 Permalink |
PER UTENTE 10
Ho letto con attenzione quanto da te scritto (scusa se mi permetto di darti del tu), il punto chiave è proprio quando tu scrivi che Borselino non dice che sono totalmente estranei alla vicenda. IN REALTA’ LO DICE.
Non mi trovi d’accordo quando poi dici che Borsellino sa dei LEGAMI tra Dell’Utri e Mangano perchè c’è un inchiesta in corso, Borsellino sapeva benissimo e dovresti saperlo anche tu, CHE UN INCHIESTA IN CORSO NON SIGNIFICA CHE CI SONO LEGAMI, saranno i giudici a decidere e siccome Borsellino da persona inappuntabile quale era, queste regole le conosceva bene, non si permetteva mai di far intendere nulla di ufficiale. Saper che c’è un processo o un indagine in corso E’ COSA ASSOLUTAMENTE DIVERSA DAL SOSTENERE CHE CI SONO LEGAMI.
Se dice di non sapere nulla e quindi non si esprime SIGNIFICA CHE PER LUI FINO A PROVA CONTRARIA SONO TOTALMENTE ESTRANEI ALLA VICENDA. Seguendo la tua interpretazione bastava che nella domanda si chiedeva di D’Alema e Prodi ed automaticamente diventavano collusi, qualsiasi nome si faceva diventava colluso e compatibile, TI SEMBRA UN BUON GIORNALISMO QUESTO?
Non facciamo salti mortali per trovare le compatibilità, limitiamoci ai fatti. Borsellino NON VUOL FAR INTENDERE UN BEL NULLA, Borsellino dice che sui LEGAMI DEI due NON SA NULLA e che c’è un inchiesta in corso.
Ancor più grave è l’interpretazione data sulla famosa telefonata tra mangano e gli Inzerillo che è stata trasformata in telefonata tra Mangano e Dell’Utri. A me di Berlusocni e Dell’Utri non frega nulla anzi … chi mi conosce visto che intervengo nel blog di Guzzanti giornalmente sa che non l’ho mai votato e sarei felice sparisse dalla vita politica Italiana.
La parte finale del tuo post è piena di fatti che NULLA HANNO A CHE FARE CON QUESTO ARGOMENTO. Cosa c’entra dirmi che era un imprenditore, che ha fatto il pieno di voti in Sicilia, che si è avvalso della facoltà di non rispondere CON IL TEMA TRATTATO? Stiamo parlando dell’intervista a Borsellino e dei suoi contenuti. Stiamo parlando di quello che l’opinione pubblica ha recepito da questa intervista e dal ruolo che ha avuto Travaglio (consapevole o inconsapevole) nell’aiutare a far passare tesi CHE NON ESISTONO.
Mi vuoi dire che non vuoi Berlusconi? Anche io non lo voglio ed ora che facciamo? Siamo autorizzati a far passare falsità? Io credo che proprio perchè non vogliamo Berlusconi al governo NON DOBBIAMO FARE PASSARE ASSOLUTAMENTE MAI DELLE FALSITA’ SUL SUO CONTO.
Vedi noi sono giorni che dialoghiamo su questo argomento e sia io che te abbiamo studiato, letto, sentito impressioni, cosa che la maggiornaza del PAESE NON HA FATTO. Fai conto che fra due anni esce fuori questo argomento E L’OPINIONE PUBBLICA SCAVANDO DA RAGIONE A BERLUSCONI E DELL’UTRI che felici dichiarerebbero avete visto come ci diffamano, questa è l’Italia. I Berlusocnes in Italia sarebbero sempre più convinti di stare dalla parte giusta e magari fa anche nuovi proseliti. E’ questo quello che vuoi? Io no. Ci sono tante di quelle schifezze su cui può essere attaccato Berlusconi insieme al suo governo che sposare tesi come questa di cui stiamo dibattendo MI SEMBRA FOLLIA CHE POSSA TORNARE UTILE SOLO A LUI. Per questo miarrabbio con Travaglio.
IO SONO PER LA VERITA’ senza guardare in faccia nessuno.
anonimo 14:01 on 12 January 2010 Permalink |
PER COMMENTO 8
Ho letto che ti verrebbe da dire chi te paga, riferita ad Enrix. Cosa indelicata per chi ha a cuore la verità. Travaglio lo paghiamo noi che compriamo i suoi libri e quindi da questo lavoro trae dei guadagni, Enrix che lo fa per passione visto che nessuno gli ha ordinato di fare quel che fa, non dovrebbe essere così dileggiato.
Invece di pensare a chi lo paga, ritengo cosa corretta approfittare degli studi di Enrix, vedere, leggere, perdere tempo, tanto tempo E POI FARSI LA PROPRIA IDEA. Fare come fai mi sembra molto superficiale.
Gianluca
anonimo 17:48 on 12 January 2010 Permalink |
Ma quando si dice che Berlusconi prende la totalità dei seggi in Sicilia, si intende dire totalità, oppure si intende dire totalità più o meno non facciamo i pignoli?
Mi viene in mente il politologo Giovanni Sartori quando dice che "Bondi ci spieghi come ha fatto Berlusconi a prendere 61 parlamentari su 61"
Poi vai a guardare, ed è vero che ne ha presi 41 su 41 nell’uninominale.
Ma tenendo conto della quota proporzionale, ne ha presi 50 su 55 in totale.
I 6 che mancano per arrivare a 61 non so dove andarli a pescare.
E l’anno era il 2001, ma Sartori quello l’aveva azzeccato.
Nell’anno della discesa in campo, il 1994, Berlusconi raccoglie 37 deputati su 41 nell’uninominale.
In totale, tenendo conto della quota proporzionale 43 su 55.
Vi risparmio il 1996 perchè è peggio del 1994.
Non vi risparmio invece l’anno d’oro del pds, il 1992, quando stava al 10% circa era il 4° partito e prendeva più deputati (6) rispetto al 1994 quando stava al 17% era il 2° partito e di deputati ne prendeva 4.
Per arrivare al 2006 quando la situazione è la seguente:
Sicilia1: centrodestra 56% centrosinistra 44% eletti 13 a 13.
Sicilia2: centrodestra 60% centrosinistra 40% eletti 15 a 13.
Cosa è successo? Nel 1992 non c’era la mafia, dal 94 al 2005 sì, nel 2006 di nuovo sparita?
No, nel 92 c’era il proporzionale, nel 94 e nel 2001 un sistema prevalentemente maggioritario, nel 2006 è tornato il proporzionale.
anonimo 20:02 on 13 January 2010 Permalink |
per anonimo 13: parlamento= camera + senato. Nel 2001 il polo ha preso 41 deputati e 20 senatori con l’uninominale. Il proporzionale e’ fatto apposta per recuperare un po’ di secondi arrivati. Vero che col maggioritario e’ piu’ facile fare cappotto ma rimane comunque improbabile..
per gianluca: diciamo che diamo interpretazioni diverse del silenzio di borsellino. Quanto ai fatti extra non sono scorrelati, servivano come esempio per sottolineare che le accuse di travaglio &c non sono basate solo sull’intervista, ma anche su altri elementi. Sono d’accordo sul pericolo del fondare accuse su elementi inesatti. Comunque e’ anche giusto e auspicabile che il giornalista si spinga piu’ in la’ del giudice nell’interpretare la realta’.
per tutti: tutta sta bagarre deriva da un errore di fondo dei francesi, che avrebbero dovuto intervistare Guarnotta. Fortuna per noi che Guarnotta ha nel frattempo reso pubblica la sua interpretazione dei fatti.
satanetto
anonimo 02:30 on 14 January 2010 Permalink |
Satanetto io ritengo che il compito del giornalista sia quello di descriverci la realtà che vede e renderci partecipe dei fatti che ha modo di risxontrare. FATTI CERTI.
Fare altro è molto pericoloso. Se io vedo un morto per terra e vicino una persona sporca di sangue ai miei lettori dovrò spiegare quel che ho visto, se contrariamente scriverò che la persona vicino da me notata e probabilmente l’assassino FAREI UN CATTIVISSIMO SERVIZIO AI MIEI LETTORI e darei un informazione condizionata da una mia impressione.
Gianluca
anonimo 11:24 on 14 January 2010 Permalink |
#14 satanetto
Non avevo capito che bisognava guardare solo i seggi assegnati con l’uninominale e non quelli col proporzionale.
Vorrei capire se possiamo confrontarli con i seggi assegnati nelle elezioni in cui il sistema è proporzionale.
Prima del 1994 c’è il proporzionale, però non c’è Berlusconi e quindi possiamo confrontare; viene fuori che Berlusconi domina come neanche la DC riusciva a fare.
Dal 2006 c’è Berlusconi però c’è il proporzionale, quindi non possiamo confrontare; strano perchè nel 2006 guardando i seggi c’è un sostanziale pareggio.
Possiamo confrontare le percentuali, ma diventa lungo fare una cosa precisa perchè prima del 1994 e dal 2006 i risultati sono divisi per provincia, mentre dal 1994 al 2001 ci sono province che si sdoppiano (la provincia di Palermo viene suddivisa in 10 collegi) e io non ho voglia di mettermi a fare le somme.
Possiamo confrontare su base regionale, però così vediamo la situazione troppo da lontano e poi ci sono partiti che appaiono, scompaiono, un anno contano le coalizioni e i partiti si raggruppano, un anno non contano e stanno divisi.
Comunque dall’87 al 2008 a me sembra che ci sia una certa continuità (gli anni precedenti non li ho guardati) con la sinistra ampiamente sotto. Se vogliamo, l’anno anomalo è il 2006, anno migliore per la sinistra e in cui perde su base regionale 60% a 40% circa.
bart_simpson
anonimo 18:52 on 15 January 2010 Permalink |
se puo’ interessare, i difensori di dell’utri parlano del dvd, decidono di confrontare la trascrizione dell’intervista a verbale con quella sul dvd, ed eventualmente acquisire il dvd agli atti:
http://www.radioradicale.it/scheda/294607/processo-dellutri-appello
h 11:40, ultimo segmento prima della pausa
enrix007 09:58 on 16 January 2010 Permalink |
@ 17
Si, ho letto, e me l’aspettavo, perchè noi avevamo già rilevato che la gestione da parte di Guarnotta, così come emerge dalle dichiarazioni di Borsellino, di un’indagine preliminare su dell’Utri, inficia la sua possibilità allo stesso Guarnotta di fare il giudice successivamente in un processo a carico dello stesso imputato. Con questo appiglio, Dell’Utri può chiedere l’annullamento del processo. La circostanza poi è incrudita dal fatto che nel 93 e soprattutto nel 94, anche a seguito delle voci che giravano su quest’intervista e sui suoi contenuti, la Procura di palermo ha dichiarato ufficialmente alla stampa, in risposta alle pressanti richieste, che non vi erano MAI state indagini su Dell’Utri e Berlusconi, in precedenza, al tribunale di palermo.
Dal che consegue che o hanno detto il falso, oppure quanto meno vanno chiarite le posizioni di dell’Utri e Berlusconi in quei fascicoli giudiziari di cui parla Borsellino.
anonimo 02:36 on 21 January 2010 Permalink |
Va aggiunto che esplicitamente Borsellino segnala a Zagdoun-Calvi e Moscardo che esita nel consegnare ai due il sommario che ha stampato da computer perché lì dentro ci sono pure voci riguardanti Dell’Utri e Berlusconi. Lo dice tenendo i fogli in mano, poi li consegna ai due aggiungendo "non dite che ve li ho dati io". Borsellino, così prudente, dimentica la telecamera e dice ai due che -nero, su bianco- in quei fogli, ci sono voci riguardanti la questione Dell’Utri – Berlusconi. Non ne volle parlare durante l’intervista perché c’era un indagine in corso di Guarnotta. Borsellino si sbagliava? Mah..
az
enrix007 02:44 on 21 January 2010 Permalink |
Bisogna vedere se il PC nell’estrapolare i nomi di comparenti in un’indagine, assegnava ai nomi anche la funzione imputata nel procedimento, oppure se stampava genericamente dei nomi.
Se si trattava ad esempio della vicenda della bomba alla villa, e dei tentativi di estorsione di Mangano, Berlusconi poteva comparire come presunta vittima, e Dell’Utri come persona informata dei fatti. E quindi non come indagati.
D’altro canto ci sarà pur una ragione, se Travaglio usa sempre dire dappertutto che Borsellino parla di indagini "sui rapporti fra Mangano e Berlusconi", anzichè indagini "su mangano e Berlusconi". Se non dice mai così, c’è senz’altro una ragione, essendo tipo che primo pesa molto bene le parole e secondo non perde mai l’occasione di non fare sconti a Berlusconi. E qui gli fa un piccolo sconto.
anonimo 15:15 on 21 January 2010 Permalink |
Enrix due domande:
1- Se ritieni Travaglio giornalista attento alle parole significa che nel caso "Intervista Borsellino" e tutto quello che ne consegue c’è un evidente mala fede, giusto?
2- Perchè secondo te gli fa un piccolo sconto, cosa non normale visto che il suo successo è costruito proprio per mancanza di sconti su B. anzi ….
Gianluca