SCARAMUCCE CON MARCO TRAVAGLIO.

Zuffa sul blog di Marco Travaglio sull’intervista a Paolo Borsellino, ed il giornalista in persona esce dalla tana, insultando chi ha osato infastidirlo.

Nei giorni scorsi sul blog di Corrias, Gomez e Travaglio "voglioscendere.it", in QUESTA discussione, è esplosa una polemica fra gli utenti sulle alterazioni dell’intervista di Paolo Borsellino, polemica suscitata dai video prodotti da questo blog "Le verità sull’intervista a Paolo Borsellino".
Marco Travaglio è stato chiamato più volte in causa, tanto che il giornalista torinese, fatto atipico per questo personaggio ieratico e guruforme, è dovuto intervenire per ben tre volte in prima persona in replica alle pungenti sollecitazioni.
Naturalmente lo ha fatto semplicemente negando l’evidenza e lanciando insulti da bulletto universitario, ma qualcuno ha già rilevato che si tratta comunque di un fatto eccezionale.
E quindi, in replica agli insulti, son dovuto scendere in campo anch’io, per forza.
Riporto quindi per una più immediata comprensione dei termini della querelle, la parte saliente  della discussione, che tra le altre cose contiene, oltre ai tre di Travaglio già citati, altrettanti miei messaggi di replica, nonchè un intervento del blogger e scrittore amico mio,  Gabriele Paradisi.

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# 14    commento di   Versione integrale ? –   lasciato il 5/1/2010 alle 20:30

 

Il Fatto Quotidiano dal 18 dicembre scorso distribuisce nelle edicole un DVD dal titolo “Paolo Borsellino. L’intervista nascosta” presentandola come “versione integrale” dell’intervista rilasciata da Paolo Borsellino il 21 maggio del 1992, appena due giorni prima della strage di Capaci. Messa in questi termini l’iniziativa non è affatto banale, nel corso del tempo sono infatti circolate varie versioni di questo lungo colloquio del giudice scomparso con due giornalisti di Canal Plus. Il problema è che differivano fra loro in maniera significativa, il Fatto dichiara di pubblicare ora la versione integrale e non contraffatta del pensiero di Paolo Borsellino, un documento “eccezionale ed inedito”. Ma è davvero cosi?

Oltre ai 45 minuti di intervista a Borsellino, altrettanto spazio viene riservato sul DVD per la corposa prefazione e postfazione di Marco Travaglio. Quest’ultimo ribadisce come non siano stati effettuati tagli al filmato originale, qualcuno si è preso però la briga di analizzare attentamente quanto proposto da il Fatto e lo ha messo a confronto con altre versioni circolate in rete. Vediamone il risultato nel video che segue, nel quale vengono poste domande precise al giornalista torinese, del tipo: caro Marco, se il DVD che avete pubblicato è veramente “integrale” come dici tu, che fine ha fatto questa parte? E via di seguito, il risultato del DVD a quanto pare più che altro è un mal rifatto.

Caro Marco Travaglio, a te dissipare i dubbi, anche se conoscendo la tua nota allergia all’autocritica appare altamente improbabile che arriverà mai una risposta


http://www.youtube.com/watch?v=Pa4e1QqG0lg
http://www.youtube.com/watch?v=_XMnjVGXqR8

 

# 33    commento di   Renzo C  lasciato il 5/1/2010 alle 23:36

 

# 14 commento di Versione integrale ?

Ho visto uno dei video e mi pare questione di lana caprina, come ho già scritto nel thread precedente.
Semmai è un altro il punto per cui non può essere definita integrale, ma non lo riposto qui.

Saluti

A questo punto, ecco il primo intervento di Travaglio:

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 # 62    commento di   Marco Travaglio  lasciato il 6/1/2010 alle 10:48

A proposito dei commenti che mettono in dubbio l’integralità dell’intervista a Paolo Borsellino dei due giornalisti di Canal Plus, distribuita in dvd con il Fatto Quotidiano, confermo che si tratta dell’integrale "girato" e non montato da Fabrizio Calvi e Jean Pierre Moscardo, dal momento in cui giungono dinanzi a casa Borsellino al momento in cui ne escono. Come può verificare chiunque abbia visionato il filmato. Le mascalzonate diffuse ad arte da qualche sito di noti manipolatori si commentano da sole.


mt


Ma la discussione prosegue, incurante di questo monito, con decine di altri messaggi di discussione, tanto che Travaglio deve di nuovo intervenire:

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# 282    commento di   Marco Travaglio  lasciato il 7/1/2010 alle 10:16

 

Sto seguendo, con un misto di incredulità e sconcerto, l’incredibile dibattito che si sta sviluppando sul nostro blog a proposito del dvd con l’intervista di Borsellino. Forse qualcuno dovrebbe mettere mano al dizionario della lingua italiana per informarsi del significato di "integrale". Intervista integrale non vuol dire che, quando i giornalisti accendono la telecamera, non la spengono e non la spostano più per tutte le ore dell’intervista. Vuol dire, semplicemente, che tutto quel che i due giornalisti francesi hanno girato e stava sul nastro dell’intervista a Borsellino l’hanno dato a noi, che l’abbiamo riversato sul dvd senza togliere nemmeno un nanosecondo. Che poi ci siano delle pause nella ripresa, lo capiscono anche i bambini (non si capirebbe, invece, se l’avessimo montato): per esempio, quando Borsellino chiede di staccare perchè ha una telefonata di lavoro in corso, dopodichè gli rifanno la domanda o quando finisce la cassetta e viene sostituita. Di che cosa dovrei o dovremmo scusarci? Di aver definito integrale un filmato integrale? Di averlo messo a disposizione delle migliaia di persone che non l’avevano mai visto in quella definizione e tutto di seguito? Di aver ricevuto la pubblica gratitudine della vedova di Paolo Borsellino, signora Agnese, e del fratello Salvatore? Quando leggo certi deliri mi cadono le braccia e mi vien voglia di occupare in maniera più dilettevole il mio scarso tempo libero. Poi penso ai tanti che han visto quel video e ci hanno ringraziati, anche nell’affollatissima serata di presentazione a Palermo, e allora penso che vale la pena continuare. Se poi qualche decerebrato vuole continuare a credere che io (o i colleghi francesi, 17 anni dopo) mi sono messo lì a tagliuzzare l’intervista, con la mia nota manualità di montatore cinematografico, per nascondere chissà cosa è libero di farlo. E magari anche di farsi visitare da un bravo specialista.

mt

A questo punto il sottoscritto, in qualità di autore dei due video che hanno suscitato il dibattito, si vede obbligato ad intervenire:

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# 300    commento di   segugio –   lasciato il 7/1/2010 alle 11:37

 

Sono l’autore dei video "Le verità sull’intervista a Paolo Borsellino" e rispondo al commento n°62 di Marco Travaglio e successivi.


Caro Travaglio,

innanzitutto "noti manipolatori" te lo tieni per te che per il trattamento furbo di un testo vanti già una condanna per diffamazione, privilegio che per il momento ancora mi manca.


Detto questo, e letti gli interessanti commenti di Renzo e le tue repliche, ti dico che le chiacchiere stanno a zero.

Le due "sfumate" di cui parla Renzo producono la scomparsa di parti dell’intervista che invece sulla trascrizione dell’ Espresso proseguivano ancora per un pezzo, sino a tre fantomatici puntini (e son quei puntini, che ci interessano) , con compiute domande e compiute risposte del magistrato che nel DVD del Fatto non esistono. Quindi, o se le è inventate di sana pianta l’Espresso, o il tuo "girato" non è integrale. Io credo la seconda. E siccome dopo lo sfumo c’erano delle domande (erano francesi, e facevano domande) e delle riposte che sull’espresso sono state invece trascritte, la spiegazione è una sola: qualcuno in uno studio, col culo su una sedia, si è messo lì e ha tagliato.


Non è dato sapere, come al solito, chi l’ha fatto, e son convinto che non l’hai fatto tu.
Ma è stato fatto. E se quacuno l’ha fatto, ha tagliato, e perchè li c’era qualcosa che andava tagliato, e non per portarsi a casa un pezzo di nastro come ricordino.

Possiamo dichiararci pelomeno curiosi di sapere che cosa è stato tagliato senza che tu ti precipiti ad insultare con epiteti tipo"imbecille"?  Grazie ancora e sempre.

 

Segugio.

La controreplica di Travaglio, giunge verso sera:

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# 388    commento di   Marco Travaglio  lasciato il 7/1/2010 alle 18:9

 

Non so chi sia il tizio che sostiene che gli avrei dato del manipolatore. Non lo conosco nè ci ho mai avuto a che fare. I manipolatori a cui mi riferivo stanno in certi siti che manipolano da anni quello che scrivo sulle stragi e sull’eroica cattura di Riina, e ad essi mi riferivo nel mio commento precedente. Quanto a questo signore, che cita presunte mie condanne per miei presunti articoli diffamatori e manipolatori, gli rammento che il mio casellario giudiziale è immacolato e che Vittorio Sgarbi è stato appena condannato dal Tribunale civile di Torino a risarcirmi i danni per avermi dato del diffamatore ad "Annozero". Quanto al dvd di Borsellino, confermo per l’ultima volta che esso riporta il filmato integrale dell’intervista fatta dai giornalisti francesi nel 1992, che ci hanno riversato l’intera pellicola girata in quell’occasione. Chi non si rassegna e continua a sproloquiare con domandine insinuanti, scambiando normali stop di ripresa per tagli o censure, lo farà d’ora in poi in beata solitudine. ho cose più serie da fare che star dietro alle loro elucubrazioni. e torno a consigliare un bravo specialista.


mt


A questo, punto, l’intervento di Gabriele Paradisi, al quale risponde "Renzo C":

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# 391    commento di   Gabriele Paradisi –   lasciato il 7/1/2010 alle 18:18

 

@MT – #395


Ma al di là che il dvd sia l’intervista integrale fatta da Calvi e Moscardo a Borsellino, come spiega le differenze col testo dell’Espresso e soprattutto le differenze con la "clip"?
Ovvero perchè Calvi nella clip fa a Borsellino una domanda diversa da quella che si vede nel filmato integrale al minuto 37 e 36 secondi?


http://www.cielilimpidi.com

 

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# 405    commento di   Renzo C  lasciato il 7/1/2010 alle 19:24

 

# 391 commento di Gabriele Paradisi

 
Egregio Sig. Paradisi, ho visto il video a cui si riferisce e a mio modestissimo parere si tratta solo di un ridoppiaggio dell’ audio della domanda posta da Calvi a Borsellino.

Perchè lo abbia fatto non è dato saperlo (forse perchè era in italiano non perfetto?) ma la sostanza della domanda è rimasta la stessa, così come, ovviamente, la risposta di Borsellino.
Le faccio un esempio: se le chiedo


lei si chiama Paradisi di cognome?

oppure
Paradisi è il suo cognome?


Che differenza c’è? nessuna sostanzialmente, è la stessa domanda.


E’ ciò che ha fatto Calvi, perchè non si sa ma è questione, come ho scritto, di lana caprina.


La mancanza invece di parte del registrato nel punto che ho segnalato no, in quel punto manca qualcosa, è palese.


Cordiali saluti

p.s. complimenti per il suo "Periodista, di la verdad!"


______________________________________
# 388 commento di Marco Travaglio

Poichè lei è sempre così impegnato, la ringrazio per aver perso tempo prezioso per dedicarlo al suo blog e ai suoi lettori.


>>Chi non si rassegna e continua a sproloquiare con domandine insinuanti
ma il punto indicatole lo ha visto, sì o no?


>>scambiando normali stop di ripresa per tagli o censure


semmai è lei che lo scambia con un normale stop (non sa di cosa scrive, mi perdoni) e non ho MAI scritto di censure, di mancanza sì.


>>ho cose più serie da fare che star dietro alle loro elucubrazioni


non si direbbe, è il suo terzo post, è un record!


>>e torno a consigliare un bravo specialista


grazieee :)


Saluti dal suo personale "imbecille decerebrato"

E per concludere, le mie due ultime repliche: quella a Renzo C, e, naturalmente, quella a Marco Travaglio:

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# 449    commento di   segugio –   lasciato il 8/1/2010 alle 2:2

 

@ RENZO C

Caro Renzo C., mi scuso per il ritardo con cui replico, ma sono molto impegnato.

Vediamo dunque di scendere un po’ nel dettaglio.

Se si esamina il sinottico dell’intervista che io ho messo online sul mio blog da più di un anno, ed il suo completamento che ho realizzato quando è uscito il DVD,:

http://static.zooomr.com/images/8762137_1cfcfdc36e_o.png

si vede, leggendo la trascrizione dell’espresso, che nei punti dove lei ha visto la sfumata, la macchina non si fermava per niente, perché l’intervista continuava.

Con questi passaggi:

“MANGANO CONOSCEVA BONTADE?

“Questo ritengo che risulti anche nella dichiarazione di Antonino Calderone [Borsellino poi indica un altro pentito ora morto, Stefano Calzetta, che avrebbe parlato a lungo dei rapporti tra Mangano e una delle famiglie di corso dei Mille, gli Zanca, NDR]…


E soprattutto, nel contesto del secondo taglio:

E QUESTA INCHIESTA QUANDO FINIRÀ?

Entro ottobre di quest’anno …

QUANDO È CHIUSA, QUESTI ATTI DIVENTANO PUBBLICI?

Certamente…
"PERCHÉ CI SERVONO PER UN’INCHIESTA CHE STIAMO COMINCIANDO SUI RAPPORTI TRA LA GROSSA INDUSTRIA"

“Passerà del tempo prima che …”

 

Quindi, il DVD non è integrale. Ci sono dei tagli. E li vede quei puntini? Ecco, io credo che sarebbe interessantissimo sapere cosa c’era lì, al posto di quei puntini.

Lana caprina? Mah. Lei dice dunque che vedere differenze nel punto dove ho segnalato quell’alterazione (perché ovviamente si tratta di una modifica postuma; quando ipotizzo che si possa pensare ad una domanda posta veramente al giudice, e poi tagliata, faccio dell’ironia, ma l’ironìa è per pochi) è questione di lana caprina. Poi fa l’esempio col cognome di Paradisi.

Guardi, caro Renzo, qui noi abbiamo due Paolo Borsellino.

Il primo è un Paolo Borsellino che ad una domanda piuttosto ampia sui rapporti  fra Cosa Nostra e industria, (gli era stato chiesto di esprimere un giudizio sulla fusione tra cosa nostra ed industriali al di sopra di ogni sospetto come Berlusconì o Dell’Utri) risponde che, A PRESCINDERE DAI NOMI SPECIFICI DI BERLUSCONI E DELL’UTRI (perché su quei nomi egli precisa di NON POSSEDERE ELEMENTI tali da poter esprimere opinioni), la mafia iniziò a cercare sbocchi in quella direzione, cioè quella dell’industria e del commercio lecito, per reinvestire il denaro illecito o paralecito, DALL’INIZIO DEGLI ANNI 70 IN POI.

L’altro è un Paolo Borsellino che, quando gli viene chiesto di dare una spiegazione all’anomalia (“non trova strano?”) dei “collegamenti fra Mangano e Berlusconi”, risponde che la mafia ALL’INIZIO DEGLI ANNI 70 (“in poi” viene magistralmente fatto sparire nel “montaggio frettoloso” della versione trasmessa in RAI. Se n’era accorto?) stava cercando sbocchi per investire i suoi soldi. In pratica il secondo paolo Borsellino, è un Borsellino che implicitamente ma neanche troppo implicitamente (grazie ai tagli della pellicola ed alla domanda postuma) motiva le frequentazioni fra Mangano e Dell’Utri con i trasferimenti di denaro della mafia avvenuti all’inizio degli anni 70.

Il primo è il Borsellino originale, naturalmente.

Il secondo, quello della versione dove il francese si prende la briga di piantarsi davanti ad un microfono, registrare una domanda a giudice ormai sepolto e sostituirla a bella posta alla domanda originale, è quello di RaiNews24, quello della “Demo” di 10 minuti confezionata a titolo esemplificativo e riassuntivo, quello del “montaggio un po’ sbrigativo” fatto “a dimostrazione della GENUINITA’ dell’intervista”, di quella “ piccola clip”, quel “piccolo estratto dell’intervista che è stato montato FRETTOLOSAMENTE da qualche tecnico, senza nemmeno la loro supervisione”.

Ora, le sembra che le differenze fra i due Borsellini siano differenze di lana caprina? Ma si, mi dirà lei.

In fondo che differenza passa tra un Borsellino che accusa implicitamente Berlusconi del reato di riciclaggio ed uno che non lo fa per niente? Proprio nessuna, no?

Se il Borsellino vero fosse il secondo, non ci sarebbe per niente da stupirsi se la Corte giudicante del Borsellino-bis avesse voluto richiamare quest’intervista fra i moventi “coadiuvanti” della strage.
E guarda un po’, la Corte l’ha proprio fatto, come giustamente ci ha ricordato Travaglio nella prefazione.
Peccato però che il Borsellino vero era il primo.

A Marco Travaglio, che brandisce querele, rispondo domani.

http://segugio.splinder.com/

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# 480    commento di   segugio –   lasciato il 9/1/2010 alle 2:24

 

Egr. Dott. Travaglio,

Le do del “Lei” perché col suo messaggio 388 la cosa è diventata un po’ più formale.

In questa discussione due persone, con il messaggio n° 14 e n°33 hanno manifestato alcune perplessità suscitate dal DVD dell’intervista a Paolo Borsellino, e si sono richiamate per il caso, il primo indicandone anche i link, a due video  di mia creazione ed inseriti nel mio sito, indicato in calce, nonché su youtube, sul mio canale personale.

Nella sua personale replica n° 62, Lei ha additato queste come “mascalzonate diffuse ad arte da qualche sito di noti manipolatori”, le quali, sempre a suo dire,  “si commentano da sole.”.

Le “mascalzonate” in questione consisterebbero, tra l’altro,  nella tesi che il “girato” allegato al Fatto non sia, in realtà, il girato integrale, ed effettivamente tali “mascalzonate” sarebbero state diffuse in primis dal mio sito, in particolare mediante uno dei due video citati, avente titolo “Caro Marco, facci sapere.”.

Senza volere per ora scendere nel merito della discussione, e rimandando il piacere di dimostrarLe  che non si tratta affatto di “mascalzonate”, rimarco che Lei con riferimento al sito che tali “mascalzonate” avrebbe diffuso, il quale purtroppo è il MIO sito, lo ha definito  come un sito di “noti manipolatori”.

Ora, non essendo il sottoscritto né noto, né manipolatore, né quindi e a maggior ragione un “noto manipolatore”, mi pare, stante il quadro, di poter accampare il diritto, come già ho fatto nel mio messaggio precedente con riguardo all’ingiuria stessa, di girare al mittente l’avvertimento consistente nell’esempio del malcapitato Sgarbi, il quale per aver parlato a vanvera a Suo danno, a seguito di causa civile da Lei promossa, è stato condannato a risarcire per l’appunto tale danno. Condanna,  peraltro, di primo livello di giudizio civile, e quindi appellabile, ritengo,  così come appellabile era la sentenza di condanna  che testè ebbi il pregio di rammentarLe, e vale a dire quella dove il giudice monocratico del Tribunale di Roma Roberta Di Gioia, in riferimento ad un suo articolo, scrisse nello specifico provvedimento: “nel caso di specie non risulta rispettato il fondamentale limite della scriminante, vale a dire la veridicità della notizia. La notizia come riportata non risponde a verità”.

E dove poi scrisse: “e’ evidente  che l’omissione del contenuto integrale della frase di Riccio, riportata solo parzialmente nell’articolo redatto da Travaglio ne ha stravolto il significato.”

E dove quindi scrisse: “ Travaglio ha fornito una distorta rappresentazione del fatto riferito dalla fonte le cui dichiarazioni lette integralmente modificano in maniera radicale il tenore della frase che nell’articolo è stata AGGANCIATA AD ARTE IN MANIERA PARZIALE subito dopo la descrizione del nebuloso contesto di intrecci relativi ad affari illegali, al precipuo scopo di insinuare sospetti sull’effettivo ruolo svolto da Previti”.

E dove scrisse: “le modalità di confezionamento dell’articolo risultano peraltro singolarmente sintomatiche    della sussistenza in capo all’autore di una precisa consapevolezza dell’attitudine offensiva della condotta e  della sua concreta idoneità lesiva della reputazione di Previti

E dove infine scrisse: “La circostanza relativa alla presenza dell’onorevole Previti in un contesto di affari illeciti e di pressioni indebite è stata inserita nel corpo dell’articolo mediante un accostamento indubbiamente insinuante con l’effetto di gettare una pesante ombra sul ruolo avuto da Previti in quella specifica situazione e con chiara allusione ad un suo coinvolgimento nella vicenda, acquisendo perciò una evidente connotazione diffamatoria

Insomma, di quella condanna lì, stavo parlando. Condanna di primo grado, certo; pena sospesa, certamente; sotto regime di indulto, che diamine; appellata, ci mancherebbe.

Tutte ottime cose che sospendono gli effetti della sentenza di condanna e quindi ne impediscono l’iscrizione sul casellario giudiziale, (quello da Lei esibito scintillante di pajettes), ma che non disintegrano la sostanza del giudizio stesso, la quale rimane lì dov’è, condivisibile o meno. Condivisibile o meno, beninteso, solo relativamente alla parte dell’intervento di amputazione delle dichiarazioni di Riccio da Lei effettuato, nel senso se questo sia avvenuto in effettivo stato di coscienza, come dice il giudice, o di incoscienza. In questo secondo caso Lei avrebbe dipinto INVOLONTARIAMENTE un quadro dove Cesare Previti risulterebbe presente, e quindi coinvolto, in un contesto in cui si perpetrava un grave reato di subornazione. Perché sul fatto che nel Suo articolo il Previti in quel contesto ci risultasse, non ci piove, e non basteranno certo i sei occhi da Lei invocati, né eventuali dodici o sessantaquattro successivi, per affermare che è vero il contrario. No, la mission è dimostrare ai sei occhi che vedon meglio di due, che lei non l’ha fatto apposta. O forse anche solo di dimostrare come non provabile che Lei l’abbia fatto apposta, anziché per non aver fatto più attenzione.  Le auguro di cuore di riuscirci.

Detto questo, mi ritiro da questo suo giardinetto dei bambini fortunati, quelli  cioè cui viene magicamente concessa dalla dea bendata la possibilità di dare libero sfogo al proprio sdegno, di cementare le proprie convinzioni politiche, grazie ora ad un soggetto che muta, ora all’avverbio che scivola, ora all’oggetto che manca all’appuntamento, ora al verbo che, offeso da un raggio di sole troppo intenso, si ripara dietro all’ombrellone non senza aver trovato però prontamente un valido sostituto, anche se, ahimè, di  significato non proprio identico, e magari supportato da un ficcante aggettivo in cerca di impiego.

E così, vuoi per un caso, vuoi per un accidente, vuoi per un tecnico di montaggio  troppo frettoloso e non supervisionato (ed io aggiungerei: anche ben ubriaco), vuoi per ragioni di sintesi, vuoi per sfiga o per dimenticanza, ecco sorgere i nostri personaggi di cartone: i Previti ubiqui che partecipano ad un reato di subornazione pur trovandosi  da un’altra parte, i Borsellino che indicano nel riciclaggio del denaro della mafia le ragioni dei collegamenti fra Mangano e Berlusconi pur non avendolo mai detto in vita loro, i Dell’Utri che per telefono si fanno portare droga in albergo anche se in quell’albergo non c’erano ma c’era un altro, così come c’era un altro al telefono, indagini che appaiono in corso quando invece ne è già stata richiesta l’archiviazione,  ecc…ecc…

Tutti casi fortunatissimi e fortuitissimi, intendiamoci bene, di cui non ha colpa nessuno.

Lungi da me quindi voler turbare i sogni dei bambini  e spezzare l’incanto del magico mondo di Gianni Rodari e delle sue paroline indisciplinate.

Soltanto insisto nel rammentarLe la domanda che Le ho posto nel mio video, e che rimane senza risposta: come mai nella “demo” di 10 min montata frettolosamente da un tecnico senza supervisione e poi trasmessa da RAINEWS24, c’è Fabrizio Calvi che formula a Paolo Borsellino una domanda che nel video “integrale dallinizioallafine” allegato al Fatto, non compare?

Se Lei, Travaglio, non sa rispondermi, potrebbe sempre aiutarmi a girare la domanda a Calvi, il quale forse non supervisionava i montaggi perché era già troppo impegnato ad implementarne i contenuti in sala di registrazione.

Buone cose.

enrico tagliaferro (enrix).

P.S.: Lo specialista può essere utile anche solo per sedare una crescente  predisposizione agli eccessi di iracondia ed all’ingiuria. Quando questi poi dimostrano di sconfinare spesso e volentieri nello sbrocco, direi che è molto consigliato.